Sono state in tutto 9.106 le ispezioni effettuate negli ultimi due anni dall’Autorità per la salute e la sicurezza sul lavoro (OHSA) presso piccole e grandi imprese operanti nei settori della produzione, dell’edilizia e della fornitura di servizi.
In 1.025 realtà analizzate, è emerso che i pericoli presenti sono stati ritenuti sufficientemente gravi da causare potenzialmente morte o seri danni fisici a discapito dei lavoratori, tanto da portare i funzionari ad ordinare l’immediata interruzione delle attività lavorative fino alla risoluzione della situazione.
«Questi casi sono stati tutti oggetto di sanzioni amministrative o procedimenti giudiziari avviati al termine delle ispezioni e continueranno ad essere monitorate per garantire che i luoghi di lavoro diventino conformi agli standard» si legge nel comunicato emesso dall’Autorità.
Ogni verifica viene infatti effettuata analizzando diversi aspetti dell’attività lavorativa svolta, e gli interventi sono misurati sulla base dei livelli di rischio presenti.
Nelle situazioni in cui il pericolo è significativo ma non elevato, vengono emessi degli avvisi che consentono ai datori di lavoro di porre rimedio alla situazione entro un periodo di tempo ragionevole. Quasi un terzo delle aziende ispezionate tra gennaio 2020 e dicembre 2021, rientrava in questa categoria, per un totale di 3.045 luoghi di lavoro non conformi.
Nello stesso periodo, ad altri 1.152 enti e persone sono state comminate sanzioni amministrative per violazioni della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro commesse nei mesi precedenti.
Le più comuni sono state la mancanza di disposizioni per prevenire le cadute dall’alto, supervisori del progetto del cantiere che non si sono attenuti ai principi generali di prevenzione elencati dall’autorità e committenti del cantiere che non hanno seguito le raccomandazioni fornite dal supervisore del progetto.
Nello stesso periodo, OHSA ha controllato anche 8.906 rapporti di esame delle attrezzature e 3.873 moduli di notifica dei lavori di costruzione.