Una folla numerosa si è radunata ieri sera fuori dal Parlamento per protestare contro l’ultimo scandalo che ha travolto il governo, rispondendo all’appello del Partito Nazionalista (PN) per dire “basta” agli abusi di potere e allo sperpero dei fondi pubblici.
La manifestazione, intitolata “Jibqghu Jithanzru. Thallihomx” (Continuano a Ingannare. Non Permettetelo), è stata indetta sulla scia di quanto evidenziato nel recente rapporto del Commissario per gli Standard dal quale è emerso che due ministri al governo, ovvero il ministro del Turismo, Clayton Bartolo, e il ministro di Gozo, Clint Camilleri, hanno violato il codice etico abusando del loro ruolo per “favorire” pratiche scorrette con l’utilizzo di fondi pubblici.
Tutto verte attorno alle “promozioni” ottenute da Amanda Muscat, all’epoca fidanzata e ora da qualche mese moglie del ministro Bartolo, in ruoli di consulenza ben retribuiti all’interno dei Ministeri, nonostante la sua oggettiva mancanza di qualifiche specifiche per ricoprire tali mansioni che di fatto non avrebbe svolto.
Inizialmente assunta come segretaria particolare di Bartolo, Muscat fu promossa a consulente politico presso il suo Ministero (quello del Turismo) con uno stipendio che includeva vari benefit. Questo primo “avanzamento di carriera” le permise di guadagnare quasi 62mila euro grazie all’aggiunta di indennità solitamente riservate a figure con comprovate competenze e vasta esperienza nel settore non riscontrabili nel curriculum della donna.
Successivamente, quando la relazione con Bartolo si consolidò, Muscat ottenne un incarico ancora più remunerativo nel passaggio al Ministero di Gozo, dove sempre per ricoprire il medesimo ruolo di consulente politico le fu riconosciuto uno stipendio ancora più elevato, ovvero di circa 68mila euro. Tuttavia, sebbene formalmente la donna fosse dipendente stipendiata del Ministero di Gozo, in pratica continuava a svolgere il ruolo di segretaria particolare di Bartolo.
A seguito della pubblicazione del rapporto del Commissario per gli Standard, il ministro Bartolo si è “scusato”, dichiarando che «nessuno è perfetto» e che «gli unici che non sbagliano sono quelli che non fanno nulla», mentre dal ministro Camilleri, invece, non si è registrato alcun cenno di mea culpa. Ad ogni modo, da quel giorno, su più fronti, arrivano le richieste di dimissioni di entrambi i ministri, malgrado il Premier Abela abbia già chiarito che non provvederà a sollevarli dall’incarico.
Nel corso della protesta indetta ieri sera fuori dal Parlamento, il leader del PN, Bernard Grech, ha lanciato un appello accorato per un cambiamento radicale alla guida del Paese. «Questo cambiamento è necessario», ha affermato Grech, «perché l’attuale governo ha perso ogni senso di decenza. Abbiamo un Primo Ministro e ministri che fanno scelte con la consapevolezza di rubare, trattando i fondi pubblici come se fossero proprietà privata».
Grech ha puntato il dito contro l’abuso di fondi pubblici per il lavoro fittizio da 70.000 euro assegnato alla moglie di Bartolo, con la complicità di Camilleri e la “benedizione” diretta di Robert Abela. «Clayton Bartolo e Clint Camilleri devono dimettersi immediatamente e restituire i 70.000 rubati», ha dichiarato il leader del PN rivolgendosi alla folla, aggiungendo che questa vicenda dimostra l’incapacità del governo di mantenere standard etici.
Ha anche ricordato che questo non è un episodio isolato. A questo proposito ha citato il caso del Governatore della Banca Centrale che, nonostante sia accusato di reati penali, si è rifiutato di rassegnare le dimissioni, pertanto continua a percepire il suo stipendio pur restando a casa senza lavorare, con l’avallo del Primo Ministro.
Grech ha poi criticato aspramente le recenti dichiarazioni di Bartolo che, difendendo il curriculum “non all’altezza” della moglie, ha affermato che «diplomi e lauree non hanno valore». Tali parole, ha detto, riflettono un disprezzo per gli insegnanti e tutte quelle categorie di lavoratori che devono lottare per un giusto aumento salariale. Ha anche sottolineato come il ministro Camilleri abbia deciso di assumere la moglie di Bartolo come consulente, invece di sostenere i giovani gozitani che con tanta fatica si laureano e sono alla ricerca di opportunità lavorative.
Secondo Grech, il Paese è guidato da un Primo Ministro incapace di distinguere tra ciò che è giusto e sbagliato, e che continua a essere ricattabile perché coinvolto in accordi fraudolenti. «Robert Abela sta abusando della fiducia che il popolo gli ha dato. Ai membri del Partito Laburista dico: non rimanete in silenzio, non lasciate che Abela rovini la vostra reputazione», ha aggiunto il leader del PN.
Alla manifestazione è intervenuto anche Matthew Maggi, un giovane lavoratore del settore artistico e culturale. Maggi ha criticato il ministro Bartolo definendo lui e il Premier Abela dei «bugiardi» per il mancato pagamento dei lavoratori del settore cinematografico, nonostante le promesse fatte. Ha sottolineato che i 70.000 euro destinati ad Amanda Muscat avrebbero potuto coprire i debiti verso artisti maltesi e stranieri che stanno ancora aspettando di ricevere i loro compensi.
(photo credits: Partito Nazionalista)
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