La Malta Hotels and Restaurants Association (MHRA) ha lanciato un appello urgente al governo affinchè smetta di incentivare la creazione di nuove camere d’hotel, riveda i protocolli per la gestione degli alloggi in affitto e quelli per la concessione delle licenze ai ristoratori, in risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo la sostenibilità del settore turistico locale.
Secondo MHRA, il boom turistico dell’ultimo decennio ha sì portato una significativa spinta economica del Paese e nuovi posti di lavoro, ma al contempo anche un sovraffollamento delle principali destinazioni turistiche del territorio, oltre allo sviluppo di “comportamenti antisociali”.
Pertanto, sebbene siano stati compiuti diversi progressi, «bisogna fare di più», ed è necessario che «il governo intraprenda azioni decisive per elevare gli standard del turismo, con la collaborazione delle varie parti interessate (..) altrimenti ci saranno costose ripercussioni per il comparto turistico e per tutto il Paese».
Al fine di creare un settore equo e competitivo, oltre agli interventi sopra citati, secondo MHRA è anche necessario affrontare il problema degli alloggi privi di licenza, far rispettare gli standard di salute, sicurezza e tassazione ed allineare le politiche interministeriali poiché, «sebbene l’analisi dei dati sia importante, in questo caso la volontà politica è il fattore più critico».
L’associazione ha poi citato uno studio condotto nel 2022 dal quale emerse che un potenziale afflusso incontrollato di turisti previsto in 4,7 milioni, «chiaramente insostenibile per l’attuale comparto alberghiero», avrebbe «messo a dura prova le infrastrutture, danneggiato i siti e frustrato sia i residenti che i visitatori».
Tuttavia, nonostante MHRA abbia avvisato il governo dei potenziali impatti, «le nostre preoccupazioni non sono state ascoltate», così come i suggerimenti forniti l’anno scorso per affrontare il turismo sostenibile attraverso politiche e applicazione. «Continuiamo a temere che questi problemi danneggeranno il settore dell’hospitality e diminuiranno i benefici economici del turismo» ha aggiunto la lobby di ristoratori e albergatori di Malta.
Tony Zahra, presidente di MHRA, ha affermato che siccome queste sfide non si risolveranno da sole, è fondamentale che gli stakeholder del turismo «collaborino nella gestione dei flussi di visitatori attuali e futuri, concentrandosi sul ritorno degli investimenti come singole imprese e come destinazione nel suo complesso».
Oltre a questi problemi, l’associazione ha sollevato la necessità di dare priorità anche agli investimenti nella manutenzione e miglioramento del suolo pubblico e ambiente urbano, inclusi interventi urgenti su strade sporche, baie inquinate, interruzioni di corrente, traffico incontrollato e ritardi nei progetti infrastrutturali.
Ha inoltre evidenziato la necessità di adottare «una politica a “tolleranza zero” nei confronti dell’inquinamento e dei comportamenti antisociali per proteggere la reputazione di Malta», e di «bilanciare l’accessibilità con la conservazione del patrimonio di Malta» poiché si tratta di fattori fondamentali per il futuro del turismo locale.
Il governo, secondo MHRA, dovrebbe anche concentrarsi sulla creazione di una «forza lavoro pronta per il turismo» ed evitare «reazioni impulsive all’afflusso di cittadini di Paesi terzi». Le misure – conclude – dovrebbero garantire l’afflusso di lavoratori stranieri che siano in linea con il miglioramento della produttività e gli obiettivi economici di Malta, sottolineando la sua identità mediterranea.