L’arcipelago maltese è una meta ambita per chi desidera lasciare la frenesia delle grandi città e cercare una vita più tranquilla e autentica in un contesto naturalistico e culturale unico. Eppure negli ultimi anni, soprattutto per i suoi residenti, il quotidiano vivere non sembra più essere tanto idilliaco. L’avanzata del “cemento” in quelli che sono i pochi spazi liberi rimasti e l’abusivismo stanno avendo la meglio, creando un malcontento diffuso e preoccupante.
Lo scorso lunedì, il ministro del Territorio Stefan Zrinzo Azzopardi, durante una interrogazione parlamentare del ministro ombra per la famiglia e i servizi sociali, Albert Buttigieg, ha diffuso e reso noti ben 68 abusi pubblici per tavoli e sedie collocati a dir poco “selvaggiamente” lungo i marciapiedi di Sliema e Gzira, nello specifico 22 violazioni in quest’ultima cittadina e le restanti 46 a Sliema.
Tali abusi sono presenti di fonte a buona parte del lungomare di Triq ix-Xatt, che si estende attraverso entrambe le località. I locali ad esclusivo appannaggio dei numerosi turisti, oramai, si “espandono” letteralmente all’esterno occupando per intero il marciapiede di tavoli e sedie ed impedendo così a residenti e turisti di poter fruire degli spazi per farsi anche solo una tranquilla passeggiata.
Purtroppo gli abusi non si limitano agli arredi dei locali adibiti alla ristorazione ma includono anche diverse biglietterie, distributori d’acqua e macchinari per la raccolta della plastica (BCRS). Dapprima lo stesso ministro Zrinzo Azzopardi si era rifiutato di rendere pubblici gli eventuali abusi, appellandosi alla politica dell’Ente di non autorizzare la pubblicazione dei dati degli operatori privati. Lunedì il dietro front fatto da quest’ultimo ha chiarito la sua posizione asserendo che nella prima interrogazione parlamentare si chiedeva specificatamente informazioni sugli operatori privati. Nel frattempo il malcontento e l’indignazione pubblica nei confronti delle autorità che dovrebbero regolamentare l’abuso, cresce a dismisura.
Nei giorni scorsi sia i residenti che i numerosi attivisti di Moviment Graffitti, protagonisti della campagna contro l’accaparramento “gratuito” di terre qui a Malta, sono scesi in campo occupando materialmente i tavoli e le sedie oggetto della questione e provvedendo a collocare degli appositi adesivi al fine di contrassegnare gli spazi pubblici invasi. I manifestanti hanno fatto sentire la loro voce anche a Valletta dove si sono riuniti per affrontare il problema legato all’occupazione degli spazi comuni, alla disorganizzazione, all’illegalità e all’inquinamento acustico nelle diverse località maltesi.
La crescente domanda di turismo a buon mercato, l’aumento esponenziale dei vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo hanno fatto si che crescesse di pari passo una risposta da parte dei ristoratori locali, i quali si sono letteralmente “accaparrati”, negli anni, i pochi spazi pubblici rimasti, rendendo quest’isola un vero e proprio labirinto caotico di sedie e tavolini.