Sullo scandalo “patenti facili” dal quale è emerso come, nel corso degli anni, centinaia di candidati avrebbero beneficiato di un “trattamento preferenziale” durante gli esami valevoli per l’idoneità alla guida si è espressa anche Rota, dichiarandosi «profondamente allarmata per il potenziale impatto che questo racket potrebbe avere sulla società nel suo insieme».
La Ong impegnata a promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo ha evidenziato il pericolo imminente e le conseguenze potenzialmente “catastrofiche” derivanti dal consentire ad un numero significativo di conducenti non qualificati di mettersi al volante di veicoli in corsa sulle strade pubbliche che, già da sole, presentano lacune nella tutela degli utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti.
Attraverso un comunicato stampa, Rota si è rivolta a tutti i soggetti presumibilmente coinvolti nel racket delle “patenti facili”, domandando:
«Cosa accadrebbe se le persone che avete aiutato a superare illegalmente i loro test di guida causassero un incidente che coinvolge i vostri cari: vostra madre, vostro padre, vostra figlia o vostro figlio? Il rischio di incidenti tragici e mortali derivanti da tali azioni è una realtà orribile che non può essere ignorata»
Alla luce di quanto emerso finora e dell’alto rischio di gravi conseguenze innescate dal distribuire patenti di guida a soggetti che non hanno dimostrato di essere qualificati per beneficiarne, la Ong ha invitato le autorità ad agire immediatamente attraverso il ritiro delle patenti delle persone che le hanno ottenute con mezzi illeciti, al fine di tutelare la sicurezza pubblica.
A questo si aggiunge anche la richiesta di avviare un’indagine approfondita e imparziale sulla presunta corruzione alla base del racket delle “patenti facili”, perchè «coloro che sono responsabili di compromettere la sicurezza stradale devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni».