È tornato a fare scalpore il controverso accordo Governo-Steward Health Care (SHC) legato alla privatizzazione degli ospedali pubblici, siglato nel 2015 dall’allora ministro del Turismo Konrad Mizzi, che aveva affidato la concessione delle tre strutture a Vitals Global Healthcare (VGH), alla quale subentro SHC circa tre anni dopo.
Una vicenda che, lo scorso mese di febbraio, vide il tribunale imporre la restituzione al governo degli ospedali coinvolti a causa degli “intenti fraudolenti” e del fallimento degli obiettivi contrattuali, trovando la dura reazione di Steward Health Care International (SHCI) che in seguito presentò una denuncia formale alla Commissione Europea.
Il terzo rapporto sul caso pubblicato lo scorso lunedì dal National Audit Office (NAO) ha rilevato importanti evidenze che hanno messo ancora una volta nel mirino il ruolo dell’ex ministro del Turismo Mizzi nella vicenda che, secondo il revisore dei conti, avrebbe finalizzato la concessione degli ospedali a SHC in largo anticipo rispetto all’ottenimento di un’eventuale approvazione governativa, ingannando di fatto il proprio gabinetto, all’oscuro degli eventuali aggiornamenti della vicenda.
L’intesa iniziale prevedeva un pagamento di 100 milioni di euro da versare a SHCI nel caso i tribunali avessero annullato l’accordo, come di fatto accaduto lo scorso febbraio.
Mentre i primi due rapporti vertevano sull’iter di gara ed il contratto stipulato tra le parti, il terzo audit del NAO si concentra sul controverso passaggio degli ospedali da VGH a SHC che, sempre secondo il documento, avrebbe visto l’ex Primo Ministro Joseph Muscat e Mizzi “scavalcare” il ministro della Salute Chris Fearne su una questione di carattere sanitario, assumendo il totale controllo delle trattative.
«La delega di responsabilità per una concessione sanitaria al Ministro del Turismo è illogica ed ha fornito un’occasione di strumentalizzazione del Governo, creando una debolezza di cui SHC se ne è approfittata»
Il tanto discusso accordo da 100 milioni di euro, in aggiunta alla mancata collaborazione di Mizzi e dell’allora capo di gabinetto Keith Schembri con i Ministeri preposti ed alle accuse di coercizione mosse a loro indirizzo dall’ex direttore di VGH, hanno portato il NAO alla conclusione che la concessione sia lontana dagli “standard di responsabilità e trasparenza che il governo dovrebbe rispettare”.
«L’omissione di fatti chiave e la minimizzazione di altri ha portato NAO a considerare se il Ministro del Turismo abbia indotto in errore il gabinetto. (..) Inoltre, il Ministro del Turismo ha ignorato le richieste di questo Ufficio intese a ottenere il suo punto di vista su questioni relative alla concessione (..) Tuttavia, sulla base delle prove disponibili, ossia il memorandum del gabinetto e la testimonianza del ministro della Salute, NAO è dell’opinione che il Ministro del Turismo abbia ingannato il gabinetto».
Nonostante la lacuna di resoconti specializzati, si stima che tra il 2016 e il 2021 sono stati pagati 52,7 milioni di euro a VGH e 214,9 milioni di euro a SHC che, in aggiunta agli altri 188,5 milioni di euro spesi sempre dal governo per gli stipendi del personale, fanno lievitare il valore totale dei pagamenti inclusi nel contratto a 456 milioni di euro.
Dopo il cataclisma politico che nel 2019 ha portato alle dimissioni del governo Muscat, le trattative per rinegoziare la concessione si sarebbero arenate, con il governo Abela che, sempre secondo il report, non avrebbe comunque agito nel migliore dei modi decidendo di non richiedere consulto all’avvocato di Stato.
Sulla vicenda si è espresso anche il principale accusato dal report NAO, Konrad Mizzi, che attraverso un post Facebook ha così prontamente chiosato:
«Lunghe discussioni hanno avuto luogo in Gabinetto sulle implicazioni sia del debito del creditore che di un caso di default del governo, e ho risposto a tutte le domande sollevate dai miei colleghi, come conferma l’allora Primo Ministro che ha presieduto la riunione. NAO ammette di non essere al corrente delle discussioni tenute dal gabinetto. Le loro conclusioni sono pura congettura, irresponsabili e palesemente false»