Dopo il duro attacco nei confronti del governo, nel corso della conferenza stampa indetta questa mattina, Robert Aquilina è tornato a parlare sulla scia dello scandalo dei falsi certificati medici di invalidità, questa volta piazzandosi davanti al quartier generale della polizia a Floriana e puntando il dito contro il Commissario Angelo Gafà, reo di aver taciuto la grave frode perpetuata ai danni dello Stato nascondendola all’attenzione del pubblico senza mai proferire parola né indire una conferenza stampa con i giornalisti, nonostante «siano trascorsi più di 20 mesi da quando le forze dell’ordine sono venute a conoscenza del sistema criminale di furto dei soldi delle prestazioni sociali, soldi sottratti dalla bocca delle persone con disabilità e malattie molto gravi».
Il presidente di Repubblika ha accusato Gafà di «abusare del suo ruolo per agire con disonestà come ha fatto Robert Abela», ovvero «usando il silenzio per aiutare chi lo ha nominato Commissario di polizia e liberarsi di ogni responsabilità politica e penale».
«Gafà ha perseguito alcuni “pesci piccoli” coinvolti in questo sistema criminale, ma in realtà non ha indagato nessuna delle menti celate dietro la frode» si legge nel comunicato diffuso da Repubblika, che poi continua con l’elenco delle azioni che non sono state compiute, ovvero «non si sa chi ha falsificato le firme dei medici né i documenti governativi» e poi «non ha dichiarato chi siano le persone che hanno inventato e gestito il sistema attraverso il quale firme e documenti falsi venivano utilizzati per rubare denaro a persone con disabilità», e neanche agito contro «i dipendenti pubblici che hanno utilizzato la loro posizione e il loro potere nei dipartimenti e negli enti governativi per far sì che questa rete di furti e corruzione potesse funzionare senza problemi per lungo tempo».
A questo si aggiunge anche il fatto che, sempre Gafà, «non ha incriminato nessuno del Partito Laburista che direzionò persone dal medico Silvio Grixti per rubare i soldi delle prestazioni sociali» né tutti i laburisti che «hanno utilizzato questo schema criminale per acquistare voti per le elezioni generali del 2022, compreso i procacciatori degli stessi ministri», alcuni dei quali «hanno addirittura sottratto alla popolazione migliaia di euro equivalenti a un anno intero di sussidi rubati».
Aquilina sferra poi un durissimo attacco personale al Commissario di polizia, definendolo «il più grande ostacolo alla giustizia presente oggi nel nostro Paese» poichè «con la sua inazione è divenuto il più grande protettore dei politici criminali e dei loro complici. Tutta Malta oggi sa che Angelo Gafà considera intoccabili gli uomini del partito di governo».
Un Commissario che, sempre secondo il presidente di Repubblika, «ha guidato le forze di polizia lontano da come ci si aspetta agisca un Organismo serio e libero da ingerenze politiche», che dimostra costantemente con le sue azioni «di essere forte con i deboli e debole con i forti», di «non valere un soldo in più del suo predecessore», capace di creare un «clima di impunità che non si ferma nemmeno di fronte alla disperazione e alla tragedia umana».
Un comportamento «scandaloso e scioccante» quello di coprire e proteggere tutti i politici e loro affiliati coinvolti nello scandalo, continua Robert Aquilina, che poi “avverte” Gafà ricordandogli che «prima o poi dovrà rendere conto all’opinione pubblica del suo comportamento abusivo» perchè «nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge, nemmeno Angelo Gafà».