Tre organizzazioni della società civile hanno chiesto le dimissioni immediate del ministro degli Interni, Byron Camilleri, sull’onda delle gravi accuse riguardanti il presunto racket di carte d’identità.
Lo scandalo è emerso dopo che l’avvocato ed ex deputato nazionalista Jason Azzopardi ha presentato un’istanza in tribunale chiedendo l’avvio “urgente” di un’inchiesta da parte della magistratura sul presunto giro fatto di corruzione e tangenti milionarie che, dal 2015, avrebbe visto alti funzionari dell’agenzia Identità falsificare documenti e intascare soldi da cittadini extracomunitari che sarebbero arrivati a pagare fino a 8.000 euro per ottenere la carta di identità maltese. Si pensa che quelle distribuite nel corso degli anni siano circa 18.000.
Per rendere più concreta la portata della presunta frode, nei giorni scorsi sempre Azzopardi ha postato sui social le lettere provenienti da banche, ospedali, operatori telefonici, indirizzate a cittadini extra Ue e recapitate nelle cassette postali di numerosi cittadini maltesi che in quelle residenze ci abitano per davvero.
Così, attraverso un comunicato congiunto, Repubblika, aditus e la Daphne Caruana Galizia Foundation si sono dette «profondamente allarmate» dalla gravità delle accuse legate all’uso improprio di dati personali, falsificazione di documenti e tratta di esseri umani, definendole un chiaro promemoria della «corruzione dilagante» che affligge il servizio pubblico maltese, una sorta di «nepotismo istituzionalizzato» che mina lo stato di diritto e incrina la fiducia dei cittadini negli enti pubblici di Malta, oltre a innescare conseguenze potenzialmente devastanti negli individui vulnerabili che potrebbero essere stati vittime di sfruttamento.
A questo proposito, infatti, le Ong hanno sottolineato «l’urgente necessità di proteggere le vittime della tratta, spesso lasciate “senza voce” e vulnerabili quando le istituzioni pubbliche non riescono a garantire il loro benessere». Le tre organizzazioni hanno inoltre espresso solidarietà verso i dipendenti pubblici che lavorano onestamente, preservando l’integrità e la trasparenza in contrasto con la diffusa corruzione del sistema.
«Alla luce di così tante rivelazioni scioccanti, qualsiasi risposta che non rappresenti la più alta forma di responsabilità sarebbe un affronto all’intera nazione» hanno dichiarato Repubblika, aditus e la Daphne Caruana Galizia Foundation chiedendo le dimissioni immediate del ministro Camilleri e un’indagine completa ed efficace in merito a tutte le accuse emerse sul caso, affinché tutti i colpevoli siano assicurati alla giustizia.
L’agenzia Identità ha sempre negato di aver emesso illegalmente migliaia di carte d’identità di cittadini di Paesi terzi.