La pressione era troppo grande e la conferma ufficiale è arrivata lunedì. Il Consiglio FIFA ed il Comitato Esecutivo UEFA hanno sospeso tutte le squadre russe dalla partecipazione alle competizioni calcistiche internazionali “fino a nuovo avviso”. La nazionale di calcio russa vedrà così sfumare l’incontro con l’avversaria polacca previsto per il 24 marzo prossimo, nel tentativo di assicurarsi un biglietto per la Coppa del Mondo 2022 in Qatar.
«Tutte le squadre russe, sia nazionali che appartenenti ai club, saranno sospese dalla partecipazione alle competizioni FIFA e UEFA fino a nuovo ordine» si legge nel comunicato emesso congiuntamente dai massimi organi decisionali delle due istituzioni.
Anche la nazionale femminile russa si è vista negare la partecipazione a Euro 2022 in Inghilterra, in programma dal 6 al 31 luglio. Le giocatrici russe avrebbero dovuto giocare al primo turno, insieme a Paesi Bassi, Svezia e Svizzera.
La situazione era diventata insostenibile per la FIFA e la UEFA, dopo il dilagare dei boicottaggi in varie discipline sportive a seguito dell’operazione militare avviata dal Cremlino in Ucraina la scorsa settimana. La Polonia aveva già indicato il suo rifiuto di giocare a Mosca, sostenuta dalla Svezia e dalla Repubblica Ceca, potenziali avversari di spareggio dei russi.
«Il calcio esprime piena solidarietà a tutte le persone colpite in Ucraina. Entrambi i Presidenti sperano che la situazione in Ucraina migliori in modo significativo e rapido in modo che il calcio possa nuovamente essere un vettore di unità e pace tra i popoli» conclude la nota divulgata da UEFA/FIFA.
Infine la UEFA ha ufficializzato di aver definitivamente interrotto i contratti di collaborazione che la legavano al colosso del gas russo Gazprom, uno dei principali sponsor della massima organizzazione calcistica europea sin dal 2012. Il contratto, che secondo i media del settore aveva un valore stimato di 40 milioni di euro all’anno, riguardava tutti gli accordi esistenti per la Champions League, i tornei UEFA per le nazionali ed Euro 2024.
Anche Shell, attraverso un comunicato ufficiale, ha espresso l’intenzione di mettere fine agli accordi commerciali con Gazprom.