Anche il «fiscal rebate», l’eccezionale agevolazione fiscale offerta da Malta alle società straniere, è finito al centro del dibattito politico di questi giorni.
Il popolare programma televisivo Xarabank di Tvm, ha mandato in onda venerdì scorso una doppia intervista ai due candidati alla premiership del Paese e del Partito laburista, Chris Fearne e Robert Abela.
Sebbene spesso le risposte dei due coincidevano è interessante notare invece quali sono state le risposte divergenti. Tra queste ce n’è una che riguarda una criticità spesso sottolineata dagli imprenditori maltesi, in particolare tra gli iscritti della GRTU (l’associazione di categoria che raggruppa le Pmi dell’arcipelago): la concorrenza sleale provocata dal fiscal rebate.
In sostanza le aziende straniere che operano a Malta godono di un vantaggioso sistema fiscale grazie al quale, in ultima analisi, pagano solo il 5% di tasse sui profitti, contro il 35% delle aziende maltesi.
La maggioranza delle aziende che approfitta di questo eccezionale sgravio fiscale non opera su Malta, e su di loro Abela non ha nulla da dire, ma alcune invece lo fanno, andando a creare una distorsione nella concorrenza con le aziende maltesi, che operano invece in regime fiscale pieno.
«Le aziende maltesi», ha sostenuto Abela «hanno ragione a insistere al riguardo, perché non operano in condizioni di parità. Non mi impegnerò in nessuna decisione senza consultare i ministri, ma lavorerò affinché esista una parità di condizioni per tutte le nostre attività. Dobbiamo arrivare a quella posizione e le aziende maltesi devono essere ascoltate».
Robert Abela corre per la leadership del Partito laburista e del Paese contro l’attuale viceministro Chris Fearne, che appare ampiamente favorito nei sondaggi, sebbene in leggero calo. Mentre Abela ha sostenuto di vedere un ruolo per Fearne in un suo eventuale esecutivo (Ministro della sanità), Fearne non ha ricambiato la cortesia.