Erano diverse centinaia (ma c’è chi parla anche di migliaia), le persone che domenica pomeriggio si sono riversate nella via centrale di Valletta rispondendo all’appello del Partito Nazionalista per protestare contro l’accordo-truffa legato alla privatizzazione dei tre ospedali nazionali.
Un contratto annullato di recente dal tribunale, che ha stabilito sia che Vitalis Global Healthcare e Steward Healthcare non avevano rispettato le condizioni contrattuali, sia che il governo aveva negoziato segretamente gli accordi con loro mesi prima che venisse lanciata la gara d’appalto, a dimostrazione degli intenti fraudolenti.
Sulla scia di quella organizzata lo scorso 27 febbraio fuori dal parlamento, la manifestazione di domenica intitolata “Meriti di più” ha avuto inizio davanti a Castille ed è poi proseguita lungo Republic Street, guidata dal leader dell’opposizione, Bernard Grech, affiancato da Adrian Delia, colui che cinque anni fa aveva avviato la causa contro l’accordo governo-società straniere, e da Josef Vella, segretario dell’UHM Voice of the Workers.
Rivolgendosi alla folla, Grech ha ringraziato i presenti per il supporto offerto in un momento definito “cruciale per il Paese” ribadendo, in riferimento alla sentenza emessa dal tribunale, che «il governo di Robert Abela non può continuare a fare ciò che vuole», e chiedendo inoltre chi si assumerà la responsabilità per «questa cultura dell’impunità, della corruzione e dell’inganno che Abela sta guidando».
Grech ha criticato il governo laburista per aver rubato milioni di euro dei pazienti bisognosi di cure, dei bambini e degli anziani, privandoli di servizi essenziali come quelli legati alla Sanità: «Invece di pensare ai cittadini, pensano di poter fare ciò che vogliono sulle spalle del popolo maltese e farlo funzionare senza intoppi, come se niente fosse».
Il leader alla guida del PN ha di nuovo domandato dove siano finiti il commissario di polizia Angelo Gafà ed il procuratore generale Victoria Buttigieg, dato che non sono ancora stati presi provvedimenti nei confronti delle persone coinvolte nell’affare “fraudolento”.
«Malta ha vinto. Ma cosa ha vinto? Abbiamo riconquistato i tre ospedali sottratti ai maltesi ed ai gozitani con un trucco mai visto prima. Malta ha vinto perché abbiamo fermato il furto di 4.000 milioni di euro di tasse dei contribuenti» ha affermato Delia nel corso del suo intervento, citando le “figure chiave” dietro l’accordo che «una dopo l’altra, si sono presentate davanti alla Corte negando ogni responsabilità e continuando a difendere l’affare fino alla fine, ma la Corte li ha smascherate».
L’ex leader del PN ha poi concluso: «Ci parlano di bonus ed incentivi, ma la gente è qui per chiedere indietro i propri soldi e che qualcuno ora si assuma la responsabilità. Non mi arrenderò mai e in nome del PN continuerò a lavorare affinché vengano restituiti i 400 milioni di euro già sottratti alle tasse versate dal popolo».
Nel corso della manifestazione si è anche tornato a parlare della tragica vicenda di JeanPaul Sofia, il giovane che lo scorso dicembre ha perso la vita sotto le macerie di un edificio in costruzione crollato nel cantiere di Kordin. Nonostante le richieste della famiglia del ragazzo ancora in attesa di giustizia e le pressioni che da tempo il partito nazionalista esercita sul caso, il governo fino ad ora ha scelto di non aprire una inchiesta pubblica per fare luce sulla morte del ventenne e «proteggere così i “cowboy delle costruzioni”».
«Come puoi guardare negli occhi una madre che ha perso il figlio a causa dei fallimenti degli altri? Come puoi arrabbiarti e non agire?» ha domandato Grech riferendosi ad Abela ed affermando che presenterà di nuovo in parlamento una mozione per dare il via ad un’inchiesta pubblica.