Il Governo maltese ha sostituito il suo ambasciatore a Roma, Joseph Cuschieri, dopo appena quattro mesi la nomina: la spiegazione ufficiosa del ministero degli Esteri dell’arcipelago è che l’ex eurodeputato laburista avrebbe infranto il protocollo trasferendosi a Roma prima che il suo incarico venisse formalizzato.
Joseph Cuschieri, ambasciatore maltese ad Atene nel 2015, era stato designato alla sede di Roma a fine novembre dal premier laburista Joseph Muscat. Pochi giorni dopo, però, Muscat era stato sostituito alla guida del governo da Robert Abela, così il processo di ratifica della nomina si era arenato.
Cuschieri si era trasferito ugualmente a Roma e, il 23 marzo, aveva fatto parlare di sé con un post su Facebook in cui annunciava di devolvere il suo stipendio alla Protezione Civile Italiana. Il Ministero degli Esteri maltese era subito intervenuto precisando che si trattava di un’iniziativa non concordata e che a reggere l’ambasciata era ancora l’incaricato d’affari Clint Debono. Il post su Facebook veniva tempestivamente rimosso dallo stesso Cuschieri che ha poi dichiarato di non essere solito pubblicizzare le sue attività di beneficenza.
Di pochi giorni fa la notizia che Joseph Cuschieri non sarà l’ambasciatore maltese in Italia ma che è stato richiamato al Ministero degli Esteri maltese a cui fornirà i suoi servigi “dove e come gli sarà richiesto a tempo debito”.
Al suo posto è stato chiamato un generale, l’ex Capo di Stato Maggiore delle forze armate maltesi, Carmel Vassallo, giudicato evidentemente più adatto anche a trattare con l’Italia sulla questione dei migranti. “Avere un ex militare a Roma ha senso e il fatto che abbia studiato in Italia è un ulteriore vantaggio: in queste situazioni una padronanza dell’italiano è fondamentale” si legge nell’articolo pubblicato dal Times of Malta.
La notizia del “rimpatrio” di Cuschieri a Roma arriva in seguito alle dimissioni di Michael Zammit Tabona ambasciatore maltese in Finlandia che in un controverso post su Facebook (anche questo rimosso) aveva associato il cancelliere tedesco Angela Merkel a Hitler.