Un cittadino straniero naturalizzato maltese è stato privato della cittadinanza dopo che gli Stati Uniti lo hanno aggiunto alla lista delle sanzioni che prendono di mira gli oligarchi russi legati al Cremlino. Il motivo sarebbe un legame con i servizi di intelligence russi.
La vicenda ha avuto inizio nella giornata di giovedì 31 marzo, quando l’Office Of Foreign Affairs Control del dipartimento del tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto 21 società e 13 individui nell’elenco di applicazione delle sanzioni legate alla guerra in Ucraina, motivando il provvedimento sulla base di coinvolgimenti in un circuito illegale di acquisto di tecnologie e attrezzature a beneficio del settore di difesa russo.
Tre delle società incluse in questo circuito hanno sede a Malta. Nella lista delle 13 persone comprare il nome di Evgeniya Vladimirovna Bernova, cittadina con doppio passaporto russo-maltese.
Secondo gli Stati Uniti la Bernova sarebbe un’associata di OOO Serniya Engineering, compagnia con sede a Mosca che svolgerebbe un ruolo centrale in una rete di appalti “impegnata in attività di proliferazione sotto la direzione dei servizi di intelligence russi”, come ha affermato Washington.
La rete di appalti di Serniya prolifererebbe in diversi Paesi tramite numerose società; in questo gruppo ci sarebbe anche la maltese Malberg, collegata alla Bernova. «Malberg ha lavorato per acquisire in modo ingannevole apparecchiature a duplice uso per conto degli utenti finali russi», hanno affermato gli Stati Uniti.
La stessa Bernova ha ricoperto un ruolo direttivo all’interno di Sernia-Film Co Ltd, con sede a Mosca, società che, in collaborazione con la già citata Malberg, è accusata di aver organizzato un trasporto illecito delle apparecchiature in Russia.
Collegato alla Bernova e alla compagnia Malberg, oltre che alle sanzioni statunitensi, c’è Nikita Aleksandrovich Sobolev, direttore di Malberg e residente a Malta. Il duo Bernova-Sobolev gestisce anche MaltaRent, società che noleggia attrezzatura a troupe cinematografiche.
La rete internazionale individuata dall’Office Of Foreign Affairs Control includerebbe Malberg, Djeco Group LP con sede nel Regno Unito, Djeco Group Holding Ltd con sede a Malta, Maltarent Ltd con sede a Malta e SCI Griber con sede in Francia, oltre alla Sernia-Film Co Ltd, con sede a Mosca.
Il Ministero Degli Affari Interni di Malta non ha specificato l’identità della persona a cui è stata revocata la cittadinanza, e, inoltre, non ha descritto l’iter secondo cui l’individuo in questione ne è entrato in possesso.
«Ciò viene fatto in conformità con la legge sulla cittadinanza maltese e la rispettiva legislazione sussidiaria, poiché prevedono che il ministro responsabile possa privare le persone che sono state registrate o naturalizzate con la cittadinanza maltese nelle circostanze stabilite dalle stesse disposizioni legali» questa la dichiarazione rilasciata a riguardo.
Il meccanismo dei passaporti d’oro e della cittadinanza per investimento maltese era finito al centro del ciclone poche settimane fa, quando l’Unione Europea aveva fatto forti pressioni a Malta per interrompere schemi simili con effetto immediato.
Nonostante alcune resistenze iniziali, alla fine il governo aveva preso i provvedimenti necessari e accolto la richiesta dell’UE.
La vendita dei passaporti d’oro, sistema comune a Malta, Cipro e Bulgaria, avrebbero fornito una pericolosa scappatoia agli individui bersagliati dalle sanzioni occidentali.
Le sanzioni hanno già impattato con forza l’economia russa, con effetti collaterali, come era previsto, anche sull’occidente e sugli Stati Uniti.
Le misure finanziarie continuano ad essere discusse e messe a punto, nella speranza che si rivelino un punto di svolta nella risoluzione del conflitto.
«La Russia non solo continua a violare la sovranità dell’Ucraina, ma ha anche intensificato i suoi attacchi colpendo civili e centri abitati. Continueremo a prendere di mira la macchina da guerra di Putin con sanzioni da ogni angolazione, fino a quando questa insensata guerra di scelta non sarà finita» ha affermato il segretario al Tesoro statunitense Janet L. Yellen.