L’Ong Repubblika ha presentato il manifesto “Defending Integrity”, un documento che identifica dieci azioni prioritarie per rafforzare la lotta alla corruzione a Malta. Tra le novità principali figurano l’introduzione di nuovi codici etici per i politici, riforme per garantire trasparenza di informazioni dalle autorità e maggiore protezione per gli informatori. Altre proposte includono l’introduzione di magistrati specializzati nell’anticorruzione, l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità per progetti sociali e la criminalizzazione dell’ecocidio, ossia punire i danni all’ambiente causati dalla corruzione.
Il report è stato presentato da Repubblika in occasione del settimo anniversario della lotta per la giustizia in memoria di Daphne Caruana Galizia, e pubblicato in una versione censurata per rimuovere riferimenti che potrebbero violare un decreto del tribunale che pone il veto a qualsiasi commento sull’assassinio della giornalista uccisa da un’autobomba nel 2017 e sulle persone accusate del suo omicidio.
Per leggere il testo completo: REPUBBLIKA Defending Integrity – Manifesto
Contestualmente, la Ong ha lanciato un appello alle altre organizzazioni della società civile affinché si uniscano a questa iniziativa con l’obiettivo di coordinare gli sforzi nella lotta alla corruzione, monitorare l’operato delle autorità pubbliche e denunciare gli illecito ogni volta in cui si palesano irregolarità. Secondo la Ong, il coinvolgimento attivo dei cittadini è essenziale per garantire che chi detiene il potere risponda delle proprie azioni a tutto campo.
Il documento include anche una serie dettagliata di raccomandazioni per combattere la corruzione avanzate dall’inchiesta pubblica sull’omicidio Caruana Galizia e da agenzie internazionali come la Commissione di Venezia, l’ODIHR dell’OSCE, l’OECD e la Commissione Europea. Raccomandazioni che – sottolinea Repubblika – non sono ancora state attuate dalle autorità maltesi, così come gli impegni elettorali promessi dal Partito Laburista, finito a sua volta sotto la lente di ingrandimento della Ong.
Oltre a esercitare pressione sulle autorità affinchè attuino tali raccomandazioni, nei prossimi anni Repubblika si focalizzerà con priorità nel promuovere l’introduzione di nuovi codici etici per i funzionari eletti e sosterrà la riforma legislativa volta a rafforzare la legge sulla libertà di informazione necessaria contro il “muro di silenzio” spesso eretto dalle autorità reticenti nel fornire informazioni di pubblico interesse.
L’Ong promuoverà anche l’introduzione di nuove regole per il finanziamento delle attività politiche, con il divieto totale di fondi provenienti da soggetti che ricevono compensi da autorità pubbliche.
Si batterà affinchè le istituzioni anticorruzione vengano potenziate grazie anche all’introduzione di magistrati nel combattere questo tipo di reati affiancati da polizia giudiziaria sotto il loro controllo.
Al centro del lavoro di Repubblika vi sarà anche la promozione della riforma della legge sulla protezione degli informatori, affinchè ricevano una protezione adeguata come testimoni diretti di illeciti, ed anche l’impegno a far sì che i beni confiscati alla criminalità vengano assegnati alle imprese sociali o, in generale, alla comunità.
L’Ong chiederà anche che le organizzazioni della società civile ottengano riconoscimento legale affinchè possano rappresentare le vittime della corruzione nei procedimenti penali e, sempre restanto in tema aule di giustizia, che le autorità giudiziarie rendano pubbliche le motivazioni attraverso le quali scelgono di non perseguire chi si macchia del reato di corruzione.
Infine, non per importanza, Repubblika si batterà per introdurre la criminalizzazione dell’ecocidio, ovvero che vengano puniti coloro che, attraverso la corruzione, creano danno dell’ambiente; anche in questo caso, la Ong premerà affinchè organizzazioni ambientaliste possano ottenere riconoscimento legale costituendosi parte lesa a fianco dell’ambiente nei procedimenti penali.
Nella prefazione del manifesto “Defending Integrity” il presidente di Repubblika, Vicki Ann Cremona, ha dichiarato: «Le persone che ricoprono ruoli nell’amministrazione del Paese sono responsabili nei confronti di tutti i cittadini, non solo di coloro che li hanno eletti. È quindi fondamentale che il controllo sull’operato di chi detiene il potere politico sia costante, coerente e vigile. Questo è il motivo per cui sosteniamo istituzioni forti e indipendenti, in grado di prevenire, rilevare e punire gli illeciti, anche – e soprattutto – quando i responsabili sono persone di potere».