I regolamenti proposti per il sistema delle licenze nel settore edile avrebbero potuto rappresentare una svolta assolutamente necessaria, ma non raggiungono gli obiettivi dichiarati.
A dichiararlo è la Ong Moviment Graffitti a seguito della consultazione pubblica indetta dalla Building & Construction Authority (BCA) in merito alle proposte attualmente al vaglio per rafforzare il regolamento stesso e garantire che la sua entrata in vigore porti realmente ad ambienti di lavoro più sicuri e sotto controllo.
«È da tempo che attendiamo l’introduzione di licenze per gli appaltatori. Solo pochi mesi fa, Jean Paul Sofia, come Miriam Pace tre anni fa, è rimasto ucciso in un incidente in un cantiere edile. Anche la morte sul posto di lavoro è ormai diventata un “appuntamento” mensile e migliaia di feriti si registrano ogni anno nei cantieri» si legge nel comunicato diffuso dagli attivisti, che sottolineano come «Queste morti erano prevenibili se ci fosse stata una seria regolamentazione del settore delle costruzioni».
«I regolamenti presentati, non solo arrivano tragicamente in ritardo, ma sono anche troppo “timidi” nell’approccio» ha spiegato un portavoce di Moviment Graffitti, aggiungendo «Le nostre comunità meritano di meglio».
La principale preoccupazione sollevata dalla Ong è la mancanza di chiarezza e trasparenza sulle modalità in cui le violazioni dei regolamenti e delle condizioni delle licenze sarebbero gestite dalla BCA che, allo stato attuale dei regolamenti, darebbe al pubblico poco o addirittura nessun potere nel partecipare ai procedimenti o esserne informato.
Parallelamente, risulterebbe inoltre chiaro che l’approccio poco “incisivo” all’applicazione delle sanzioni presente nei regolamenti non è sufficiente per cambiare l’attuale atteggiamento del “tutti contro tutti” che governa il settore edile.
«I cittadini e la qualità della loro vita dovrebbero essere al centro di questa riforma», ha sottolineato Moviment Graffitti, «Questo è il motivo per cui la trasparenza e il diritto all’informazione sono elementi cruciali e, in modo preoccupante, assenti dal regolamento».
La Ong ha anche criticato l’incapacità del governo di creare una struttura “libera” dal coinvolgimento politico, evidenziando il fatto che la commissione per le licenze è nominata dal ministro, con criteri di ammissibilità opportunamente ampi e con termini di fatto perpetui di rinnovo.
Sottolineando la necessità di rivedere i regolamenti prima della loro entrata in vigore, Moviment Graffitti ha anche chiesto l’immediata pubblicazione dei Codici Nazionali dell’Edilizia e delle Costruzioni, unitamente all’applicazione concreta delle leggi esistenti per eliminare le pratiche non sicure e illegali che affliggono il settore, in linea con la Reforming Planning and Construction in Malta, un documento che delinea 134 proposte volte a riformare il settore della pianificazione e delle costruzioni.
«Il governo è ancora una volta debole con i forti, a scapito della nostra sicurezza e qualità della vita» ha ribadito Moviment Graffitti.