Con un punteggio di 53, quello di Malta è considerato un “calo significativo” nell’Indice di corruzione percepita (CPI) 2020. Sette punti in meno rispetto al 2015 e un “nuovo minimo storico”, secondo quanto affermato da Transparency International.
Il Corruption Perceived Index classifica 180 Paesi in base ai livelli percepiti di corruzione nel settore pubblico secondo esperti e imprenditori. Utilizza una scala da zero a 100, dove zero è altamente corrotto e 100 è privo di corruzione.
Come gli anni precedenti, più di due terzi dei paesi ottengono un punteggio inferiore a 50, con un punteggio medio di appena 43. I dati mostrano che, nonostante alcuni progressi, la maggior parte dei paesi non riesce ancora ad affrontare la corruzione in modo efficace.
Malta, che è considerato uno dei “paesi da tenere d’occhio” (e non per buone ragioni) nella sezione del rapporto 2020 dedicata all’Europa occidentale e all’UE ha ottenuto un punteggio di 53 (era di 54 nel 2019) e si contende il 52esimo posto in classifica con Italia, Mauritius, Arabia Saudita e Grenada.
Nella parte alta della classifica troviamo Danimarca e Nuova Zelanda, con 88 punti.
La Siria, la Somalia e il Sud Sudan sono ultimi, rispettivamente con 14, 12 e 12 punti.