Il parlamento è al lavoro per ridiscutere la legge sulla salute ed il benessere degli animali. Tra le novità, i media maltesi vociferano sulla creazione di un archivio composto da persone che si macchiano di reati contro gli animali, una sorta di “black list” di soggetti a cui sarebbe poi proibito possederne, almeno per un periodo di tempo stabilito dal tribunale.
Al momento non è dato sapere se il registro sarà pubblico oppure consultabile esclusivamente dalle autorità. Il tribunale potrebbe avere inoltre il potere di proibire a un sospettato di vivere in una casa dove siano presenti animali, anche prima dell’effettiva condanna. Ma solo in caso di evidenze di colpevolezza.
La proposta di modifica alla legge è stata presentata a ottobre da Anton Refalo, ministro dell’Agricoltura, e si pone come obiettivo quello di inasprire le pene contro chi maltratta gli animali, dando alle forze dell’ordine più strumenti e poteri per arginare il fenomeno.
L’iniziativa arriverebbe anche in risposta ai numerosi episodi registrati nel 2022, come i resti di alcuni cani ritrovati bruciati a Zebbug, o il povero cane trovato morto in mare, legato a un carrello della spesa e gettato in acqua da persone senza scrupoli.
Tra le proposte al vaglio del parlamento c’è anche quella di consentire alla Direzione dell’Animal Welfare la facoltà di effettuare perquisizioni senza preavviso, in caso di presunti casi di maltrattamenti o abusi. Cosa che al momento non avviene: i sospettati devono infatti essere avvisati almeno 24 ore prima di eventuali perquisizioni. Lo stesso Refalo ha considerato “controproducente” questo vincolo, che di fatto lascia ai veri colpevoli il tempo di nascondere i reati. Non solo: alla Direzione sarebbe anche consentito di lavorare con le Ong presenti sul territorio.
Un giro di vite potrebbe arrivare anche sui circhi, già vietati in tutto l’arcipelago, la cui definizione potrebbe essere estesa a: “qualsiasi esibizione messa in atto a scopo di lucro per intrattenimento, in cui gli animali vengano fatti esibire in comportamenti che non riflettono la propria natura, o non offrono alcun valore educativo”.
Si pensa inoltre all’istituzione di un registro dedicato alle razze canine da considerare come “pericolose”, con una successiva regolamentazione del possesso e della loro presenza sul territorio maltese. Su questa possibilità gli animalisti si sarebbero dimostrati molti critici.
Secondo Janice Chetcuti, portavoce dell’opposizione sul tema del benessere degli animali, non esistono razze di cani pericolosi “a prescindere”, ma solo in base a come vengono cresciuti dai proprietari. «Sono pienamente d’accordo su molti aspetti presenti nel disegno di legge – ha spiegato Chetcuti – ma altri mi preoccupano. Tra questi, la decisione di consentire l’impiego di animali come “oggetti di scena o comparse in spettacoli artistici, teatrali o cinematografici, competizioni sportive o altri eventi”, sotto autorizzazione del direttore dei servizi veterinari. Il maltrattamento rimane tale anche se approvato da un’autorità ufficiale».
Nel disegno di legge non sarebbe invece contemplata la regolamentazione degli allevamenti e dei centri di toelettatura di animali domestici. Questo nonostante l’estate scorsa il governo abbia incaricato il Consiglio dei chirurghi veterinari di redigere una legge per regolamentare le attività.
Un’ultima critica sull’emendamento è arrivata dal deputato del partito Nazionalista, Albert Buttigieg. Afferma che se il governo crede nella salute degli animali, dovrebbe eliminare l’articolo 48 della legge sull’argomento, che di fatto permette la caccia agli animali selvatici, togliendo loro qualsiasi diritto alla tutela.
Non esistono cani “cattivi”o razze “pericolose”.Esistono sicuramente cattivi e pericolosi “padroni”