In occasione del quinto anniversario dall’arresto di “El Hiblu 3”, manifestanti e attivisti si sono riuniti di fronte al tribunale di Valletta per protestare contro l’ingiustizia di un processo legale «fatiscente» e per celebrare il coraggio dei giovani che, all’epoca dei fatti, avevano solo 15, 16 e 19 anni.
Abdalla, Amara e Kader (soprannominati, appunto,“El Hiblu 3”) sbarcarono a Malta cinque anni fa dopo aver svolto il ruolo di mediatori e traduttori sulla petroliera che aveva soccorso la carretta del mare alla deriva nel Mediterraneo, in fuga dalla Libia per raggiungere l’Europa e carica di 108 migranti ricchi di speranza, tra i quali anche i tre giovani, che stavano per essere rispediti nel Paese di provenienza.
Ma, invece che celebrarli come difensori dei diritti umani, Malta li accusò di terrorismo e di altri gravi reati costringendoli a fronteggiare una battaglia legale che, nel corso degli anni, ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale che, ancora tutt’oggi, continua a chiedere l’immediato ritiro delle accuse nei confronti di “El Hiblu 3”.
La conferenza stampa, moderata dalla professoressa Daniela DeBono della Coalizione per la liberazione di El Hiblu 3, ha visto la partecipazione dell’ex Presidente della Repubblica di Malta Marie-Louise Coleiro Preca e Christine Cassar di Moviment Graffitti. Attraverso le loro parole, è stata evidenziata l’importanza di sostenere i tre giovani nella loro lotta contro l’ingiustizia e nell’affermazione dei diritti umani.
«Sono degli eroi perché con le loro azioni hanno salvato più di 100 persone dall’essere respinte nell’inferno della Libia» ha dichiarato Cassar, mentre l’ex Presidente di Malta ha puntato il dito contro le autorità domandando se possa essere definito un atto criminale quello di conoscere più lingue e adoperarsi per rassicurare persone terrorizzate dall’idea di tornare nel luogo dal quale erano fuggite che, Papa Francesco stesso definì “un campo nazista”.
«In qualità di difensore dei diritti umani dei minori e di Presidente del Mediterranean Children’s Movement sono disgustata dal competo disprezzo verso quanto dichiarato nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei giovani» ha affermato Coleiro Preca, sottolineando come, nonostante la drammatica situazione e il rischio dell’ergastolo, in questi cinque anni gli “El Hiblu 3” siano stati in grado di trovare lavoro e diventare persino dei «cittadini modello».
Durante la manifestazione, è stato inoltre annunciato che il prossimo sabato 13 aprile, Abdalla, Amara e Kader verranno premiati da Coleiro Preca con un riconoscimento a titolo di difensori dei diritti umani a nome della Coalizione per la liberazione di El Hiblu 3, che celebrerà anche il loro impegno e la loro resilienza di fronte alle avversità.
Quel giorno saranno presenti anche i rappresentanti di varie organizzazioni per i diritti umani, poeti e musicisti, sia maltesi che internazionali, per sottolineare l’ampio sostegno sul quale possono contare i giovani e l’importanza di questa battaglia contro l’ingiustizia a livello globale.
Nonostante le sfide incontrate lungo il percorso legale, Amara, Abdalla e Kader hanno continuato a difendere la loro innocenza e ad impegnarsi per una giustizia equa e trasparente.