Bufera nel parlamento e proteste tra le strade di Valletta nella serata di ieri per gli ultimi risvolti legati alla vicenda che vede coinvolto il contratto siglato con il governo dal colosso della sanità Steward Healthcare per la concessione dei tre ospedali pubblici maltesi.
Come vi accennavamo tra le righe dello scorso articolo, i deputati si sono riuniti per votare una mozione che proponeva di condannare l’accordo sugli ospedali SHC, dando vita ad un’accesa sessione, interrotta più volte dal Presidente, e che ha visto, in particolare, un vivido scontro fra Robert Abela e il deputato nazionalista Adrian Delia, ovvero colui che aveva aperto il caso giudiziario che si è concluso il mese scorso con l’annullamento dell’accordo da parte del giudice.
Il tutto sarebbe partito dalle parole del Primo Ministro che, rimarcando come quella fosse la prima opportunità ricevuta per rispondere a “tutte le bugie diffuse dall’opposizione”, avrebbe riportato quanto scritto da Daphne Caruana Galizia riguardo Delia, al tempo accusato di “mentire ai tribunali”. Questo incipit ha acceso l’aula con Abela che, a seguito di diverse mozioni d’ordine, avrebbe poi corretto il tiro accusando il deputato nazionalista di aver volontariamente mal interpretato la sentenza dei Tribunali, che non avrebbe mai attribuito intento fraudolento al governo maltese.
Il discorso di Abela avrebbe fatto infuriare non solo Delia, in quanto a più riprese si sarebbe soffermato ad elencare alcuni investimenti e servizi effettuati da Steward nelle strutture ospedaliere, nel tentativo di smentire l’opposizione riguardo le cifre dell’affare, offrendo una “difesa” che neanche il colosso americano aveva ricercato nel corso delle ultime uscite.
Proprio negli istanti precedenti al voto, il leader del Partito Nazionalista Bernard Grech, accusando il governo di aver reso il parlamento “una parodia della democrazia”, ha guidato l’opposizione verso una rumorosa “fuga dall’aula”, condita dal lancio di assegni falsi con sopra riportata la cifra di 400 milioni di euro, in rappresentanza dei fondi pubblici forniti a Steward Healthcare per conto dell’ex Primo Ministro laburista Joseph Muscat e proprio da Robert Abela.
La mobilitazione di Grech sarebbe arrivata dopo il discorso della durata di circa un’ora di Abela, con il leader del PN che ha deciso di culminare il proprio pensiero di fronte alla folla accorsa fuori dal Parlamento:
«Il parlamento è stato dirottato da Anglu Farrugia e dagli stessi individui che, invece di difendere coloro che si sono opposti, hanno scelto di sostenere chi collabora con truffatori e criminali. Oggi abbiamo ascoltato Abela, chiaramente con le spalle al muro, proteggere Vitals e Steward trasformandosi nel loro Primo Ministro piuttosto che quello del popolo»
Il clima al di fuori del Parlamento si è fatto rovente, con i manifestanti che hanno fischiato i deputati laburisti usciti dal parlamento intonando, a più riprese, espressioni come “ladri” e “mafiosi”. Ma non è tutto.
Infatti, proprio nella serata di ieri, è arrivata la denuncia dell’Istituto dei giornalisti maltesi (IGM) che ha esortato le forze dell’ordine ad indagare su alcuni episodi inaccettabili, in particolare quello di un uomo tra la folla che avrebbe sputato in direzione dei reporter di ONE TV presi di mira da quello che viene definito dal comunicato come un “vile comportamento”.
Oltre ad alcuni gesti condannabili, ci teniamo a concludere che, sempre ieri, in concomitanza della protesta organizzata dal PN fuori dal Parlamento, l’ONG Repubblika si è riunita di fronte al tribunale per la veglia in onore della giornalista Daphne Caruana Galizia, a 65 mesi dalla sua scomparsa, messa a tacere proprio dopo le sue illuminanti ricerche dietro alla coltre di corruzione, tra le quali anche quella della Pilatus Bank, e che ancora oggi aspetta verità e giustizia.