Martedì scorso è stato ufficialmente dato l’avvio a una Consultazione Pubblica su una possibile regolamentazione per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
In quello che è negli intenti del governo un tentativo di proteggere e tutelare i soggetti più svantaggiati che ne sono vittime, il governo maltese ha dato l’avvio a una “Public Consultation”.
La “Public Consultation” è il procedimento attraverso il quale il Governo prima di prendere alcune decisioni consente alle diverse parti interessate di esprimere delle opinioni in merito, in modo simile per quanto non identico a quanto avviene in Italia con il meccanismo della Concertazione tra Governo e Sindacati.
Malta non è certamente estranea a fenomeni di sfruttamento propriamente detto e anche nel nostro paese il problema è ben lontano dall’essere debellato. È dell’11 Luglio la notizia dell’arresto di un uomo di 54 anni e una donna di nazionalità cinese nella città di Gorizia che gestivano i movimenti della clientela di una donna da loro tenuta segregata in casa.
Nel programma elettorale dell’attuale amministrazione Maltese era effettivamente presente l’impegno ad avviare un dibattito in merito, e la Sottosegretaria alle Riforme Julia Farrugia Portelli ha ritenuto doveroso precisare che l’intento non è affatto quello della legalizzazione di bordelli, quanto piuttosto di debellare lo sfruttamento e la tratta di esseri umani, aiutando le donne coinvolte in attività di prostituzione invece di perseguirle legalmente, dal momento che nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno avuto altra scelta.
La Parlamentare si è riferita anche a quei locali potenzialmente in relazione con il fenomeno, quali i noti Club per Gentiluomini e i saloni di massaggio: pur parlando con la dovuta cautela dal momento che si tratta di esercizi in possesso di opportune licenze regolarmente concesse, ha comunque precisato che il Governo non prenderà in considerazione di legalizzare finalità legate alla prostituzione per simili attività, aggiungendo che i gestori delle stesse devono avere ben chiaro ciò che sia o meno accettabile nello svolgimento della loro professione.