Mentre Malta si prepara a dare il via libera alle tradizionali feste di paese previste per la prossima estate, in questi mesi che ci accompagnano verso la bella stagione, rimangono “appese” nel limbo altre celebrazioni altrettanto importanti per la comunità, come la Festa del naufragio di San Paolo.
A questo proposito, freschi del rifiuto fornito da parte delle Autorità per l’organizzazione della processione del Santo per le strade della capitale, i residenti di Valletta hanno dimostrato di non voler rinunciare alla tradizione e, di tutta risposta, hanno lanciato una petizione online, chiedendo al Governo di rilasciare i permessi per la commemorazione che si svolgerà il prossimo 10 febbraio.
«Belt Valletta sta organizzando questa petizione nel tentativo di aprire gli occhi al governo, affinchè si renda conto dell’importanza culturale di questa festa per il popolo di Valletta e per i maltesi in generale, consentendo lo svolgimento dell’evento nel rispetto dei protocolli anti COVID-19 in atto», si legge nella descrizione della petizione firmata dalla pagina Facebook Belt Valletta che ha già raccolto centinaia di firme in soli quattro giorni.
Nonostante, nel frattempo, le organizzazioni abbiano ottenuto i permessi per lo svolgimento degli incontri dell’8 e del 9 febbraio, The Chapter of Collegiate of St. Paul’s Shipwreck e Għaqda tal-Pawlini non intendono rinunciare alla processione del 10 febbraio, parte integrante delle commemorazioni del naufragio di San Paolo. «Tutti i festeggiamenti che si tengono nella Capitale sono una parte essenziale della nostra identità culturale» scrivono in un post sul profilo social.
Quindi, mentre sembra molto chiaro che ad aprile si andrà verso una ripresa delle celebrazioni per le tradizionali feste di paese, così come i matrimoni potranno accogliere più ospiti – sempre nel rispetto dei protocolli per il contenimento della pandemia – sembra altrettanto chiaro che, nel frattempo, le Autorità non stiano adottando mezze misure per consentire lo svolgimento di altre importanti celebrazioni all’aperto. C’è anche da dire che questo “pugno di ferro” non viene però applicato in tutti i casi. A dimostrarlo ci hanno pensato i “Malta Film Awards”, gli Oscar del cinema maltesi, che nei giorni scorsi hanno fatto parecchio discutere per la presenza di un folto pubblico in sala quasi del tutto privo di mascherine.