Nelle ultime settimane si sta assistendo ad un vertiginoso aumento dei prezzi dell’energia in tutto il continente europeo. A renderlo noto sono i dati diffusi da Eurostat, l’agenzia statistica ufficiale dell’UE, che ha mostrato come l’aumento dei costi dell’elettricità siano arrivati alle stelle, toccando il 17,4 per cento.
Malta non è stata investita, finora, dalle crescenti tariffe energetiche, grazie anche al fatto che la scorsa settimana Enemalta abbia deciso di ridurre drasticamente l’utilizzo dell’interconnettore tra Sicilia e Malta attraverso il quale viene importata l’energia dall’Italia.
Il costo pagato da Enemalta per attingere all’energia elettrica italiana è determinato da un’asta giornaliera sul mercato aperto, che ha raggiunto il costo record di 37 centesimi per unità, inducendo la compagnia maltese a ridurre nelle ore di punta l’approvvigionamento dell’energia dall’Italia.
Come riportato da Times of Malta, negli ultimi giorni, infatti, Enemalta ha deciso di interrompere l’utilizzo dell’impianto per undici ore mercoledì, diciotto ore giovedì e diciassette ore venerdì.
Durante questo lasso di tempo per sopperire al fabbisogno energetico dell’isola, è stata riavviata la centrale elettrica a gasolio Delimara 2, tra le più vecchie ed inquinanti di Enemalta. Questo collide con i piani del Governo che prevedono una strategia di decarbonizzazione del Paese entro il 2030, ma a tal proposito il portavoce del Ministero dell’Ambiente ha rassicurato che l’utilizzo di Delimara 2 è destinato a fungere esclusivamente da supporto.
Rispetto a quanto annunciato recentemente dal ministro dell’Energia Miriam Dalli circa la realizzazione di un secondo interconnettore Sicilia-Malta, il portavoce ha assicurato che il progetto verrà portato avanti nonostante l’aumento dei prezzi.
«Un secondo interconnettore si inserisce nella visione di decarbonizzazione del Governo che include inoltre la produzione locale di energia e fonti di energia rinnovabili. Questo è necessario per aumentare la diversificazione delle fonti dell’isola e per far fronte all’incremento della domanda del servizio, dovuto principalmente alla crescita del PIL e all’elettrificazione dei trasporti» ha affermato il portavoce del Ministro.
Secondo le stime i prezzi dell’energia dovrebbero stabilizzarsi entro il primo trimestre del 2022.