Da diversi anni i rotocalchi maltesi affrontano l’intricata inchiesta Pilatus Bank, l’istituto finanziario fondato nel 2013 e chiuso nel 2018 al quale sono stati contestati diversi reati, quali associazione a delinquere, traffico di influenze illecite, riciclaggio di denaro, false dichiarazioni alle autorità pubbliche e coinvolgimento in azioni criminali commissionate a soggetti terzi.
Si è rivelato cruciale il ruolo dell’ONG Repubblika, guidata da Robert Aquilina, che fin da subito ha ricercato fortemente la verità impugnando i mandati d’arresto internazionali diramati contro gli alti funzionari della banca, per poi arrivare a denunciare l’operato del procuratore generale Victoria Buttigieg accusata di non averli eseguiti, nonostante l’indagine sia iniziata nel novembre 2018.
Da quel momento in poi le acque torbide attorno all’istituto bancario si sono fatte ancor più agitate, con l’organizzazione anti-corruzione che ha richiesto, e poi ottenuto, la rimozione dal caso del magistrato Nadine Lia, in quanto imparentata con l’avvocato di Joseph Muscat, almeno fino al dietrofront arrivato pochi giorni fa, con il tribunale cha ha rigettato la richiesta di ricusa dell’ONG.
Nel corso di un’intervista del mese scorso proprio Aquilina avrebbe rivelato come, nonostante l’ordine impartito dal magistrato Ian Farrugia di consegnare le documentazioni che dettagliavano la liquidità e la capitalizzazione di Pilatus Bank custodite all’interno della cassaforte dell’istituto bancario, MFSA non abbia mai adempito alle richieste degli inquirenti, limitandosi a fornire informazioni errate e fuorvianti.
Nella giornata di martedì proprio il Presidente di Republika è tornato sul caso affidando ad un lungo post Facebook alcune rivelazioni che riguarderebbero la testimonianza a porte chiuse di Anthony Sacco, il funzionario MFSA preposto a fornire le documentazioni e che, davanti agli inquirenti, ha ricondotto a Karol Gabaretta e Ray Vella le responsabilità della mancata consegna delle carte. Così Aquilina:
«Il 29 luglio 2020 un funzionario dell’MFSA ha testimoniato davanti al magistrato Ian Farrugia per gli atti dell’inchiesta Pilatus Bank. Quel giorno il testimone aveva confermato che MFSA non aveva mai presentato le copie di alcuni documenti e, davanti alla preoccupazione del magistrato, aveva affibbiato a Karol Gabaretta e Ray Vella le colpe della mancata consegna»
Sempre secondo Aquilina, però, nonostante Sacco abbia indicato ai magistrati i due funzionari dell’MFSA come gli unici ad avere accesso a quella cassaforte, Gabarretta e Vella si erano già dimessi dall’autorità quando gli inquirenti hanno richiesto le documentazioni sulla Pilatus Bank.
Infatti, con le dimissioni dalla posizione di capo dell’Unità di vigilanza bancaria presentate da Karol Gabaretta all’MFSA il 18 gennaio 2018 e la consecutiva rimozione dal ruolo di key holder della cassaforte, il funzionario già mesi prima dell’imposizione dei giudici non aveva più la possibilità di controllare ed esibire i documenti.
Allo stesso modo, a seguito delle dimissioni consegnate il 1° aprile 2019, anche Ray Vella non avrebbe avuto più modo di accedere alle agognate carte sulla Pilatus Bank con l’ex funzionario di MFSA che, addirittura, non avrebbe mai ricevuto alcuna richiesta o ordine di esibire i fascicoli della banca mentre era ancora in carica.
Il lungo post Facebook di Robert Aquilina procede additando e accusando di falsa testimonianza proprio Anthony Sacco, sollevando inoltre una domanda che sorge quasi spontanea: chi sono gli ufficiali della Malta Financial Services Authority che hanno ostacolato la giustizia e le richieste dei magistrati?
Da qui parte l’appello del numero uno di Republika all’istituto finanziario, invocando spiegazioni sulle cause della mancata consegna immediata dei documenti richiesti da Farrugia, offrendo un’interpretazione riguardo i motivi di questo rallentamento:
«È evidente che per diversi mesi ci sia stato un tentativo da parte di MFSA di impedire che la documentazione richiesta arrivasse nelle mani del magistrato. L’istituto finanziario ha l’obbligo di fornire una spiegazione su questo e spiegare perché qualcuno al suo interno abbia abusato del proprio ruolo»