Laddove gli altri – in particolare un pool di giornalisti – ci vedono uno scandalo, lui ci vede l’opportunità di rendere più floride le casse dello Stato.
Dopo gli attacchi della settimana scorsa, quando sull’immagine di Malta è stata versata un’altra palata di fango, il premier Robert Abela difende a spada tratta il collaudato schema della vendita dei passaporti ad investitori stranieri.
Il capo del governo ritiene che sia necessario rendere i controlli più rigorosi e i regolamenti più chiari, ma rinunciare agli introiti che assicura sarebbe una pessima mossa.
A distanza di pochi giorni dall’inchiesta giornalistica che ha dimostrato come i multimilionari arabi, russi e cinesi ottengono la cittadinanza rimanendo sull’isola al massimo tre settimane senza mai stabilire un legame autentico, Abela ricorda a tutti che con la concessione della cittadinanza in cambio di investimenti Malta ha incassato quasi 1,5 miliardi di euro, in larga parte utilizzati per finanziare il Fondo nazionale di sviluppo e sociale.
Soldi che, tra l’altro, hanno contribuito a supportare l’economia da un anno a questa parte, quando gli effetti del COVID-19 hanno divorato molte risorse del Paese.
«Dobbiamo metterci d’accordo su un principio – ha dichiarato Abela – : se vogliamo che questo programma venga rimosso, come hanno tentato di fare alcuni per ragioni di parte, o continuare a usufruire della grande ricchezza che questo programma ha portato al nostro Paese e che ammonta 1,5 miliardi di euro. I maltesi hanno potuto sperimentare l’importanza di questa ricchezza negli ultimi mesi, durante la pandemia».
A chi sostiene che, come ha dimostrato l’indagine di diversi quotidiani maltesi e britannici, il meccanismo abbia delle falle, il premier replica: «Quello che abbiamo fatto di sicuro, è che durante le ultime settimane abbiamo continuato a rafforzare questo programma. Abbiamo aumentato l’attività di controllo e di sorveglianza, che erano già solide».
In difesa della vendita di passaporti ad investitori stranieri, si è schierato anche Alex Muscat – segretario per la Cittadinanza e le Comunità – secondo il quale l’inchiesta pubblicata dai giornali ha un solo obiettivo: attaccare Malta.
«C’è chi confonde i fatti – ha dichiarato Muscat – incluso il concetto di residenza legale e presenza fisica, per affermare cose che non sono vere. Non voglio nemmeno elencare tutte le inesattezze che si leggono sui giornali. Ma lo dico chiaramente: continueremo a lavorare per portare nel Paese investimenti esteri per i maltesi e i gozitani».
Muscat ha anche rivolto un appello ai mezzi di informazione che hanno diffuso notizie circa la questione dei passaporti: «Non lasciate che si approfitti di voi. Siate obiettivi. Siate onesti».