La valle Wied Ghomor, un florido terreno collocato all’interno di un’area fuori dalla zona di sviluppo tra Swieqi e San Gwann, rischia ora di diventare la cornice che illuminerà il giardino di una lussuosa villa con piscina e seminterrato dopo la recente raccomandazione della Planning Authority arrivata a seguito dei triplici “no” degli anni precedenti.
Si attende una risposta definitiva dall’udienza in programma venerdì mattina che, in caso di conferma, porterà il richiedente, Neville Agius, a trasformare il casolare abbandonato nei pressi di Triq il-Kaffis in quella che sarà la casa dei suoi sogni alla “modica cifra” di circa 5 milioni di euro, stimata sulle quote richieste per un lotto dello stesso terreno in vendita online da una società immobiliare.
Una storia incompiuta già dagli anni ’60, riferisce Times of Malta, quando la struttura in questione, che si trovava all’interno di un’area di sviluppo, fungeva da apripista per la nascita di una zona residenziale composta da 12 edifici di analoghe dimensioni andando, però, incontro allo stato di abbandono in cui verte ancora adesso.
Da allora solo porte chiuse da parte della Planning Authority, che nel 2008 aveva già ricevuto una prima domanda che proponeva alcune modifiche alla villa, tra cui l’aggiunta di una piscina e l’ampliamento del pian terreno, rifiutata però nel 2015 e ritirata nel 2018 a seguito del definitivo respingimento del ricorso.
Un anno più tardi il richiedente sarebbe tornato al “contrattacco”, presentando una richiesta di lottizzazione che proponeva la demolizione dell’edificio e la costruzione di uno nuovo sulla stessa superficie, trovando però nel 2020 il rigetto della richiesta avvallato anche due anni più tardi da una decisione della Corte d’Appello.
Sorprende, pertanto, la decisione del funzionario competente riportata sul sito della PA che raccomanda, per la riunione di venerdì, di accogliere l’ultima domanda portata avanti da Agius anche alla luce della concessione edilizia approvata nel lontano 1969.
Dura la reazione delle Ong, ERA, residenti e, in generale, di coloro che cercano di «fermare il degrado dell’ambiente naturale» e di difendere la valle considerata un “polmone verde” fondamentale per la qualità della vita degli abitanti di San Gwann, St. Julian’s e Swieqi, come ricordato anche da Noel Muscat, sindaco di quest’ultima località:
«Se si vuole che il concetto di “pianificazione” a Malta abbia un significato e uno scopo, non dovrebbe essere consentito lo sviluppo di un sito isolato nel mezzo di una valle naturale protetta»
Nelle ultime ore è arrivata anche la reazione di Moviment Graffitti che, su Facebook, ha commentato la vicenda richiamando i cittadini a presenziare all’udienza in quanto, secondo la Ong, «non possono permettersi di perdere questa valle per l’avidità di alcuni sviluppatori».