I dipendenti del pubblico impiego si danno malati otto giorni l’anno, mentre quelli del settore privato solo due e mezzo. La macroscopica differenza è adesso attenzionata dal Governo, che si è detto pronto ad attuare una eventuale riforma se necessaria.
Il caso nasce da un commento del direttore generale dell’Associazione Maltese degli imprenditori, Joe Farrugia, che giorni fa aveva osservato come spesso ci sia un abuso, da parte dei dipendenti, dell’assenza per malattia. E questo nonostante l’obbligo di presentare regolare certificato medico.
La statistica inoltre è basata solo su coloro che prendono almeno tre giorni di malattia, mentre esclude coloro che stanno a casa per solo uno o due giorni. Il fenomeno potrebbe quindi essere peggiore di quanto appare.
Le cifre indicano come nel 2015 siano stati pagati 43,9 milioni di euro di assenze per malattia, a copertura di 675.738 giornate complessive, 342.599 delle quali nel settore pubblico (per “soli” 44.239 lavoratori) e 333.139 nel privato (che conta una forza lavoro di 127.865 persone).
Uno studio della Camera di Commercio Impresa ed Industria ha rivelato, su dati del 2013, come il lunedì fosse il giorno in cui si chiedevano più permessi per malattia mentre il venerdì fosse il giorno meno popolare per darsi malati, con gennaio e febbraio i mesi più critici.
I lavoratori di livello più basso inoltre tendono a chiedere la malattia più spesso dei colleghi di grado più alto, così come quelli più giovani usufruiscono della malattia più dei colleghi più anziani.