La tragica morte di Nicolette Ghirxi, la donna brutalmente assassinata nel suo appartamento di Birkirkara, ha sollevato interrogativi sull’efficacia dell’operato delle forze dell’ordine nei casi di denunce per molestie e violenza contro le donne. Ghirxi, che aveva ripetutamente denunciato l’ex fidanzato Edward William Johnston, è stata accoltellata a morte lo scorso lunedì, prima che lo stesso fosse freddato a colpi d’arma da fuoco dalla polizia alla quale poco prima aveva confessato di aver ucciso l’ex compagna.
Il legale di Ghirxi, Joseph Borda, ha condiviso sui social dettagli riguardanti la gestione del caso da parte delle autorità, accusandole di non aver protetto la vittima nonostante le numerose segnalazioni. La 48enne aveva sporto delle denunce contro Johnston tra aprile e maggio, a seguito di una serie di molestie subite via email e tramite post diffamatori pubblicati online da finti profili creati dall’individuo dopo la fine della loro relazione.
Tuttavia, queste denunce erano state classificate dalle autorità come “a basso rischio” poiché l’uomo, cittadino irlandese, non si sarebbe trovato a Malta. Questo almeno fino a qualche giorno fa, quando la donna contattò nuovamente le forze dell’ordine per informarle circa il suo possibile rientro sull’arcipelago.
Borda ha pubblicato le immagini di uno scambio di email avvenuto ad aprile tra la polizia e Johnston in cui si percepisce un evidente tentativo di quest’ultimo di voler sovvertire ad ogni ordine impartitogli dalle autorità.
Utilizzando lo pseudonimo di “Edwardo Sambora”, il 50enne ha risposto con tono di totale noncuranza alla richiesta di una convocazione della polizia presso l’unità di violenza domestica e di genere, affermando di essere in procinto di imbarcarsi su un volo per Dubai e rifiutando di presentarsi per un colloquio con 48 ore di anticipo.
«È una richiesta irragionevole. Sarebbe invece possibile fare una chiamata tramite Zoom?» ha proposto l’individuo, aggiungendo che sarebbe tornato a Malta a luglio «per divertirsi un po’ sotto al sole». Quando la polizia gli ha comunicato che non erano consentite chiamate via Zoom, Johnston ha risposto in tono beffardo, suggerendo che avrebbero dovuto semplicemente «dire al giudice che ero in viaggio d’affari» e avvisare l’Interpol. «Voglio abbronzarmi di nuovo a Dubai prima di tornare a Malta, lui capirà», ha aggiunto.
Borda ha evidenziato che la legge stabilisce che chiunque non ottemperi agli ordini imposti dalla polizia è punibile con la detenzione e passibile di arresto anche tramite mandato internazionale, pertanto se la polizia avesse applicato i regolamenti avrebbe potuto salvare la vita di Ghirxi.
«Ed ecco cosa dovrebbe fare la polizia quando uno non rispetta gli ordini, quando una denuncia per molestie è un reato passibile di reclusione. Ma questo non lo abbiamo sentito dire in conferenza stampa» ha affermato Borda su Facebook, sottolineando quanto effettivamente non dichiarato dal commissario di polizia Angelo Gafà nell’incontro di lunedì con i giornalisti a poche ore dalla tragedia. Lo stesso Gafà sostenne che fu Ghirxi a rifiutarsi di sottoporre il suo caso a una valutazione del rischio perché «aveva riferito di non sentirsi minacciata». Tuttavia, queste dichiarazioni non trovano riscontro in quelle rilasciate dal legale della donna che a Times of Malta ha spiegato come la stessa gli avesse confessato che «non riusciva più a sopportare la situazione».
Purtroppo però ora è troppo tardi, Nicolette Ghirxi non c’è più e chi rimane è costretto a piangere l’ennesima ingiusta morte.
È bene inoltre ricordare che il presunto assassino della donna avrebbe avuto alle spalle un passato già macchiato da precedenti scontri con le forze dell’ordine del Regno Unito in almeno due episodi, oltre chiaramente ai profili fake che si era creato sui social per molestare l’ex fidanzata, compreso lo pseudonimo Edwardo Sambora creato appositamente per vendere corsi di trading online.