Dean Camilleri è il cittadino di Pembroke che lo scorso settembre ha indetto uno sciopero della fame per protestare contro l’inquinamento acustico. A quasi un anno di distanza è finalmente riuscito ad avere un incontro con il Primo Ministro Joseph Muscat, al quale ha ribadito la tortura psicologica di cui sono vittime i residenti del luogo.
Ha fatto così un passo avanti l’importante battaglia di Dean Camilleri, 31 anni, per denunciare la musica ad alto volume proveniente da un locale di St George’s Bay, a ridosso di Paceville, centro della vita notturna maltese. L’uomo si era presentato per una breve protesta spontanea organizzata nei gradini dell’Auberge de Castille, il palazzo del Governo maltese a Valletta, annunciando un periodo di digiuno. La protesta durò solo pochi minuti, in quanto Camilleri fu chiamato subito nell’ufficio del Primo Ministro, incassando la promessa che la questione sarebbe stata affrontata.
La musica proveniente dal locale è però continuata incessante e allo stesso volume per ben sette mesi, portando fino all’esaurimento Dean, la moglie e diversi altri residenti. La mossa successiva è stata quella di prendere carta e penna per ricordare al Primo Ministro il suo impegno, attraverso una lettera che è stata ripresa anche dagli organi di stampa.
Nella missiva, il 31enne ha raccontato a Muscat le innumerevoli notti insonni trascorse per via dell’inquinamento acustico, che avrebbero danneggiato il suo stato di salute mentale. «Questa deve essere considerata un’emergenza sociale – ha scritto – perché dura da ormai troppo tempo ed equivale ad una tortura mentale. Per quanto tempo una persona può sopportare questo abuso?». Camilleri ha insistito quindi per una soluzione concreta ma anche immediata: «Altrimenti – ha aggiunto – non mi resta altro che dichiarare pubblicamente un fallimento totale dal Governo nella sua capacità di tutelare i suoi cittadini». Per questo Camilleri ha anche minacciato di riprendere il suo sciopero della fame, qualora non fosse stata trovata una soluzione effettiva.
Joseph Muscat, dal canto suo, ha accettato un incontro, dove ha illustrato la possibilità di introdurre tecnologie di insonorizzazione per limitare la diffusione della musica al superamento di una certa soglia di volume: ma non si tratterebbe di un intervento realizzabile nel breve periodo.