I recenti emendamenti al disegno di legge sull’aborto sono stati aspramente criticati dalla coalizione di Ong “Voice for Choice” per la loro “vaghezza”, “impraticabilità” e “potenziale pericolosità”, sostenendo che tali modifiche metteranno a rischio la salute e persino la vita delle donne incinte più vulnerabili.
Malta ha vissuto un dibattito di portata storica sull’aborto, che ha ora consentito al governo di ritenere la pratica, in alcuni casi specifici, come un “necessario intervento medico”.
Per la prima volta nella storia del Paese, infatti, la legge richiederà il consenso di tre specialisti prima che una donna incinta possa accedere alla pratica quando la sua salute è messa in grave pericolo.
Per questa ragione e non solo, secondo la coalizione Voice for Choice, un gruppo di Ong a favore della libertà di scelta sull’aborto, le modifiche proposte al disegno di Legge 28 rappresentano una sorta di “involuzione” sull’argomento.
«Sebbene la versione rivista del disegno di Legge 28 consenta ancora ai medici di interrompere una gravidanza che mette a rischio la vita senza l’autorizzazione di specialisti aggiuntivi, è probabile che i medici cerchino l’autorizzazione in tutti i casi per timore di procedimenti legali, creando così un “effetto dissuasivo”» spiegano in un comunicato gli attivisti, sottolineando che «Ciò rappresenterebbe un passo indietro rispetto alla situazione attuale, in cui la legge non viene semplicemente applicata negli ospedali, e potrebbe comportare ritardi e ulteriori ostacoli per le donne incinte nell’accesso alle cure».
Ma ciò che rende la situazione ancora più preoccupante, secondo le Ong, è che i medici specialisti potranno intervenire solo quando la vita della donna è in imminente pericolo e «Ciò significa che le gestanti potrebbero essere costrette a sopportare condizioni di salute che cambieranno per sempre la loro vita, senza alcuna possibilità di intervento».
Gli attivisti fanno poi riferimento alla posizione del governo che, così facendo, «sembra sostenere che le donne debbano essere protette solo se la loro vita è in pericolo imminente»; un approccio che «contraddice le azioni stesse del governo volte a proteggere le donne dalla violenza e che va contro ogni principio di giustizia e uguaglianza».
Voice for Choice fa poi riferimento alla versione “originale” del disegno di legge 28 che, a loro avviso, «rappresentava un passo nella giusta direzione per rendere Malta un luogo più sicuro per le donne incinte, consentendo ai medici di offrire il necessario trattamento per preservare la loro salute e la loro vita».
Tuttavia, «non avrebbe raggiunto gli standard internazionali ed era comunque la legge più restrittiva dell’Unione Europea», mentre, al contrario, «gli attuali emendamenti costituiscono un importante passo indietro e “tradiscono” le donne incinte e i maltesi».
Per questa ragione la coalizione Voice for Choice ha fatto sapere che, in segno di protesta, ritira il proprio sostegno al disegno di legge 28 e invita il governo a sospendere l’iter accelerato del disegno di legge sull’aborto in Parlamento: «È necessario promuovere ulteriori consultazioni e evitare di commettere un errore storico che potrebbe minacciare la salute e i diritti delle donne incinte».
Gli attivisti poi concludono affermando che «Non ci lasceremo scoraggiare da questa delusione. Al contrario, in risposta a questa ingiustizia, promettiamo di lottare ancora più appassionatamente ed in maniera determinata per la protezione delle donne incinte a Malta, fino a quando l’aborto non sarà depenalizzato e accessibile a tutti».