Malta ha aderito a un appello lanciato da undici Stati membri dell’Unione Europea per chiedere alla Commissione di sospendere temporaneamente la legge che obbliga le compagnie aeree a rimborsare i passeggeri per i voli cancellati.
Migliaia di voli sono stati cancellati nelle ultime settimane in seguito al diffondersi dell’epidemia di coronavirus. Ai passeggeri, spesso, le compagnie hanno offerto solo un voucher, mentre la legge prevede un pieno rimborso.
In questo caso, però, potrebbe essere la legge a cambiare, dopo che 12 governi si sono uniti per chiedere la modifica temporanea.
Gli altri 11 Stati membri che, oltre a Malta, hanno promosso l’appello sono sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Francia, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia e Portogallo.
Tutti i voli commerciali in entrata e in uscita da Malta sono stati sospesi dal 21 marzo.
Nella lettera inviata alla Commissione, i 12 Stati membri hanno dichiarato che, a causa della legge e «dell’obbligo di rimborsare in pieno i biglietti annullati», le compagnie aeree si trovano in «una situazione difficile e devono affrontare una grave perdita di liquidità».
«Quando la legge sul rimborso dei biglietti è stata concepita, l’attuale crisi globale e il suo impatto sui viaggi aerei non potevano essere previsti».
Secondo i firmatari dell’appello «l’obiettivo condiviso dall’Unione europea e dai suoi Stati membri deve ora essere quello di preservare il mercato del traffico aereo europeo fino al superamento dell’attuale crisi, tenendo conto degli interessi e della necessaria protezione dei passeggeri».