Nuovi standard in arrivo nell’ambito del comparto turistico e ricettivo, con l’obiettivo di puntare alla “qualità”. A renderlo noto, in una conferenza stampa, il ministro del Turismo Clayton Bartolo e il ministro dell’Interno Byron Camilleri.
La riforma, ora nella fase di consultazione pubblica, capovolgerà letteralmente l’approccio in termini di competenze richieste ad ogni lavoratore che opera nel settore, quindi nei bar, hotel e ristoranti. Sarà guidata dall’Istituto per gli Studi Turistici attraverso la Scuola di Formazione ITS, in collaborazione con Identità e Malta Tourism Authority.
Da gennaio del prossimo anno, infatti, se vorranno lavorare a Malta, gli stranieri provenienti da Paesi terzi, sia quelli che necessitano di visto che quelli esentati dal visto, dovranno seguire una serie di percorsi formativi e di valutazione che comprenderanno un corso obbligatorio di lingua inglese, un corso sul prodotto turistico e un corso su come servire un cliente in base alla linea che il lavoratore sceglierà, per esempio bar, front office, ristorante o cucina.
Per ogni corso (che si svolgerà da remoto) verrà effettuata una sorta di valutazione individuale del candidato che dovrà essere fatta online nel Paese di origine; il certificato, rilasciato dall’ITS, verrà utilizzato nella successiva richiesta del visto.
Chi supererà tutte le fasi, comprese le necessarie verifiche e arriverà a Malta, dovrà essere nuovamente essere sottoposto ad un altro esame finale “dal vivo”. In assenza del rispetto di tali standard qualitativi, l’agenzia Identità non rilascerà permessi di lavoro a candidati extra UE.
Dall’ottobre del prossimo anno, inoltre, anche i lavoratori stranieri extra UE che già operano nel comparto turistico locale dovranno sostenere corsi ed esami in cui verranno valutate le loro competenze, così come sarà fatto per tutti coloro che desiderano trasferirsi nell’arcipelago e lavorare nel suddetto settore.
Da gennaio 2025 toccherà anche ai lavoratori maltesi e agli stranieri provenienti dall’Unione Europea essere sottoposti agli esami per la convalida delle competenze per operare nel settore.
In linea con la strategia turistica di Malta 2021-2030, volta a recuperare, ripensare e rivitalizzare il settore, tale riforma ha come obiettivo finale quello di introdurre una “carta delle competenze” per tutti coloro che lavorano nel comparto dell’hospitality e del turismo.
Nel corso della conferenza stampa, il ministro del Turismo Clayton Bartolo ha sottolineato come si tratti che tale innovazione si estenderà negli anni a venire. Il Ministro Byron Camilleri, dal canto suo, ha affermato che esiste l’impegno a continuare a combattere ogni tipo di abuso, sottolineando come l’importanza di un simile cambiamento, vada esteso ad altri settori dell’economia del Paese.
Piccola nota a margine (non di certo per importanza), non menzionata nel comunicato stampa diffuso dal Ministero, è che il percorso formativo a cui dovrà essere sottoposto ogni aspirante lavoratore sarà a pagamento. Si parla di cifre che si aggirano attorno alle 600 euro per l’intero ciclo di formazione che porterà il candidato ad entrare in possesso della “carta delle competenze”. Nello specifico, Times of Malta riporta circa 450 euro per i corsi e la valutazione da remoto, ed altri 125 euro per la valutazione “dal vivo” a Malta. Cifre a carico dei lavoratori che ovviamente non saranno garanzia di assunzione.