Resta ancora un’incognita la pubblicazione dell’elenco dei nuovi “cittadini” maltesi, che nell’ultimo anno hanno usufruito del programma di vendita dei passaporti per attirare nuovi investimenti nell’isola, promosso da Joseph Muscat anche nel corso di una recente visita a Dubai.
Come riporta il Times of Malta, alla domanda sui motivi del ritardo rispetto ai tempi di pubblicazione preannunciati, l’ufficio del Primo Ministro non ha dato ancora risposta, se non per dire, ancora all’inizio di ottobre, che l’elenco sarebbe stato diffuso in breve tempo.
Va ricordato che il Governo è tenuto per legge a pubblicare l’elenco ogni anno, e questo solitamente è avvenuto nel mese di agosto.
Per ottenere un passaporto maltese, che concede al titolare extracomunitario l’ingresso nell’Unione Europea, i candidati devono pagare 650.000 euro e investire 150.000 euro in titoli o obbligazioni di Stato, oltre ad avere la proprietà di un immobile per il valore di almeno 350.000 euro.
Diverse domande sulle ragioni del ritardo rimangono senza risposta.
La portavoce del Primo Ministro ha confermato che sono 257 le persone che nell’ultimo anno hanno ottenuto il passaporto, per 309 milioni di euro di ricavi complessivi.
Nel frattempo un’indagine della magistratura sta esaminando le accuse contenute in una relazione elaborata dalla FIAU, l’organismo governativo maltese responsabile della raccolta, dell’elaborazione, dell’analisi e della diffusione delle informazioni per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
In questa relazione si ipotizza che il capo ufficio del Primo Ministro, Keith Schembri, avrebbe potuto ricevere provvigioni di circa 100.000 euro provenienti dal programma di vendita dei passaporti. Ma il diretto interessato nega le accuse.