Tra le principali sfide che molti Paesi si sono promessi di affrontare per garantire una maggiore qualità della vita e longevità per i propri cittadini vi è senza dubbio il vizio del fumo, considerato dall’OMS come la principale causa che ogni anno porta al decesso di 6 milioni di persone in tutto il mondo, con le “classiche” sigarette che ancora adesso rimangono le preferite, seppur forse le più dannose, dei tabagisti.
Fino ad oggi decisamente chiaroscurale la posizione di Malta che, mentre impone il divieto assoluto alla commercializzazione dei dispositivi per riscaldare il tabacco (vedi il caso eclatante di IQOS e HEETS, ndr) al contempo dà il via libera alla vendita dei derivati della cannabis per “uso ricreativo”, non trovando evidentemente una linea di demarcazione coerente sulla questione.
Un ulteriore capitolo potrebbe essere stato scritto con l’intervento del Ministero delle Politiche Sociali e dei Diritti dell’Infanzia che ha rilasciato una proposta, parte di un documento di consultazione pubblica contenente altre 198 misure volte a migliorare il benessere dei bambini per i prossimi sei anni, confermando la volontà di «vietare la vendita di sigarette alle persone nate dopo una certa data concordata da tutte le parti interessate».
Un provvedimento, scrive Times of Malta, che si accoderebbe agli esperimenti già adottati negli ultimi mesi da Nuova Zelanda o Regno Unito che hanno vietato permanentemente l’acquisto delle “bionde” a coloro che sono nati dopo l’1 gennaio 2009, e che permetterebbe di esercitare «un impatto positivo sulla salute di tutte le future generazioni», senza che però il governo abbia fornito dettagli aggiuntivi sulla proposta.
Sembra una decisa sterzata volta a piegare la dipendenza dei tabagisti dell’arcipelago, il 97% dei quali, secondo quanto emerso da un sondaggio pubblicato nel 2021 dalla Commissione Europea, si accenderebbe almeno una sigaretta al giorno, confermandosi i secondi fumatori più incalliti del vecchio continente.
In più, sempre secondo il quadro dipinto dalla ricerca CE, la media degli intervistati ha ammesso di fumare 14 sigarette al giorno sin dalla giovane età (a Malta il “primo tiro” pare consumarsi verso i 17 anni), rivelandosi inoltre più precoci di tanti “cugini” europei.
Numeri preoccupanti confermati anche da un ricercatore locale che, sempre secondo il quotidiano in lingua inglese, lo scorso anno rivelò come sulla stragrande maggioranza dei bambini coinvolti in uno studio fossero presenti tracce di fumo passivo. Tutto ciò nonostante 3/4 dei loro genitori abbiano riferito di non fumare all’interno delle mura domestiche.
Nonostante le buone intenzioni, la proposta del Ministero sembra aver già diviso il popolo del web, tra chi si dice contento di non doversi più sorbire «lo sgradevole odore» delle sigarette, a chi ha deciso di “scomodare” uno spezzone del film italiano “Anni ‘90” dove il tema della dipendenza veniva sarcasticamente affrontato dalla comicità di Boldi, De Sica e Frassica, definendo ipocrita una nazione come Malta che «promuove alcool ed erba con zero controlli» e nel frattempo sceglie di proibire le sigarette.