Dopo un aumento costante di anno in anno del debito accumulato dal Governo, il 2018 segna un’importante inversione di tendenza.
Come certificato dall’ufficio nazionale di statistica, infatti, Malta ha iniziato a tagliare il deficit. Nel gergo usato dagli economisti, il debito del governo centrale sta calando in termini assoluti. E se già risultava in calo negli ultimi quattro anni in termini relativi rispetto al PIL del Paese, l’ultimo fenomeno rappresenta un passo significativo.
Nel linguaggio comune, se si dovesse confrontare il debito del Governo con un mutuo per la casa, è come se il mutuo stesse diventando un peso sempre più leggero, perché il reddito della famiglia è aumentato e il prestito effettivo sta diminuendo.
Le statistiche pubblicate venerdì hanno mostrato che il mese scorso ha registrato un calo del 4,6% rispetto al mese di febbraio dello scorso anno. Ciò segue un’altra diminuzione del 2% a gennaio. A febbraio il debito delle amministrazioni centrali si è attestato a 5,4 miliardi di euro, in calo di 261 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Questi dati positivi erano stati registrati si dallo scorso ottobre 2017, quando il debito dell’amministrazione centrale registrava un calo anno su anno dell’1,3%. Ma la traiettoria discendente ha continuato, e appare oggi rilevante che nel 2018 i decrementi siano registrati sin dai primi mesi: sembra che per la prima volta in trent’anni il debito sia costantemente discendente in termini assoluti, e non per effetto di proventi una tantum che entrano attraverso le privatizzazioni, ma come risultato di un’eccedenza nelle finanze pubbliche.