La maggioranza degli imprenditori gozitani del settore turistico, nonostante gli aiuti economici forniti dal governo, si trova attualmente in una situazione di difficoltà economica che, se dovesse continuare fino a fine 2020, si rivelerebbe insostenibile.
Il quotidiano Times of Malta ha pubblicato negli scorsi giorni i risultati di un interessante sondaggio effettuato dalla Gozo Tourism Association sulla situazione attuale degli operatori turistici dell’isola.
L’associazione ha posto a proprietari di strutture ricettive, ristoratori, tour operator, gestori di centri subacquei e di attrazioni turistiche una serie di domande dalle cui risposte sono stati ricavati alcuni dati abbastanza preoccupanti.
Più di tre quarti degli intervistati ritengono di non poter continuare con la propria attività lavorativa oltre dicembre nelle attuali condizioni economiche: come previsto, infatti, tutte le persone intervistate hanno riportato ricavi inferiori rispetto a quelli dello scorso anno e, nella maggioranza dei casi, la tendenza al ribasso è circa del 60%.
L’80% degli intervistati è riuscito, nonostante le difficoltà, a non licenziare i propri dipendenti fino a questo momento, ma il 18% di loro pensa di doverlo fare a breve e il 14% starebbe pensando all’imminente chiusura della propria attività.
La soddisfazione per gli aiuti pubblici si è rivelata ampia (75%) e la quasi totalità delle strutture (86%) accetta come forma di pagamento i buoni erogati dal governo, che rappresentano più della metà delle entrate per il 21% degli intervistati.
Le preoccupazioni principali dichiarate sono, oltre alla riduzione delle entrate, i costi dei dipendenti, il VAT e altri pagamenti fiscali e le eventuali nuove restrizioni che potrebbero essere imposte nel caso in cui l’andamento della pandemia di Covid-19 dovesse peggiorare.
I risultati di questa indagine saranno inclusi in una relazione che la Gozo Tourism Association presenterà a breve alla autorità.