Il Partito Nazionalista è tornato a chiedere con fermezza le dimissioni del ministro dell’Interno, Byron Camilleri, ritenendolo direttamente responsabile del furto di 226 chili di resina di cannabis dalla base militare di Safi. Secondo l’opposizione, il fatto che un quantitativo così ingente di droga sia stata sottratta senza che nessuno si assuma la responsabilità politica rappresenta un grave fallimento del governo guidato da Robert Abela.
Durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina fuori dal Parlamento, i deputati nazionalisti Albert Buttigieg e Graziella Attard Previ hanno messo in dubbio le misure di sicurezza adottate per proteggere il carico sequestrato. Il furto, avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi, è stato scoperto solo in seguito a un controllo di routine, sollevando forti interrogativi sulla sorveglianza del deposito.
«Come può una quantità così ingente di droga essere sottratta da una struttura di massima sicurezza senza che nessuno se ne accorga?» hanno chiesto i due esponenti dell’opposizione portando in “piazza” i panetti che simulano il carico.
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«Il fatto che la Polizia abbia recuperato solo una piccola parte della droga (85 chili, ndr) non fornisce alcuna rassicurazione» hanno affermato Buttigieg ed Attard Previ, «né la presunta dimostrazione di fiducia del governo nel ministro responsabile della nostra sicurezza, o il fatto che l’esecutivo abbia sostenuto la decisione del Primo Ministro di non accettare le dimissioni di Camilleri».
Le critiche non sono mancate anche nei confronti della conferenza stampa indetta ieri dal Commissario di Polizia Angelo Gafà, giudicata «insufficiente» per rassicurare l’opinione pubblica. Secondo il partito, Gafà non ha risposto a domande cruciali come da quale esatto luogo è stata sottratta la droga, quanto è costato finora custodirla, chi è stato arrestato e perché non è stato possibile impedirne il furto.
Il PN ha anche criticato la decisione del Premier di rifiutare un dibattito parlamentare sulla mozione di sfiducia contro il ministro Camilleri. Secondo l’opposizione, Abela sta cercando di «salvarsi la pelle» evitando un confronto diretto su quello che considera un «disastro per la sicurezza nazionale».
«Il fatto che il governo continui a fare finta di nulla è inaccettabile», hanno dichiarato Buttigieg e Attard Previ, «Abela non ha voluto permettere un dibattito parlamentare, nonostante il suo stesso Consiglio dei Ministri abbia già espresso fiducia in Camilleri. Di cosa ha paura il Primo Ministro? Forse non è sicuro che tutti i suoi ministri sostengano ancora Camilleri?».
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L’opposizione ha anche sottolineato i danni creati dalla vicenda alle famiglie e alle organizzazioni che lottano contro la tossicodipendenza. «Robert Abela non capisce l’angoscia di una madre che sa che sua figlia fa uso di droghe o il dolore di un padre che vede il figlio deteriorarsi davanti ai suoi occhi», ha affermato il PN, criticando il governo per aver ignorato gli sforzi di associazioni come Caritas, OASI, Sedqa e Appogg. «Con questo scandalo, il ministro dell’Interno non sta combattendo il problema della droga, ne sta diventando parte», ha aggiunto l’opposizione.
Secondo il PN, il governo di Abela non è più un governo per il popolo, ma un governo «circondato e controllato dai criminali». Ha inoltre ribadito con forza che Camilleri non può restare in carica dopo un simile fallimento, visto che «la responsabilità politica è sua, soltanto sua» e «se Abela si ostina a proteggerlo, è solo per proteggere se stesso».
L’opposizione ha promesso di continuare a fare pressione affinché il governo risponda di questo scandalo e affinché vengano adottate misure concrete per garantire la sicurezza nazionale.
(photo credits: Partito Nazionalista)
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