Le forze dell’ordine hanno effettuato “diversi arresti” in relazione al clamoroso furto di 200 chili di resina di cannabis avvenuto in un deposito militare di Safi, dove la droga era custodita all’interno di un container sotto sigillo.
Lo ha riferito questa mattina il ministro dell’Interno, Byron Camilleri, non tramite un comunicato stampa ufficiale – come solitamente ci si aspetterebbe per fatti di tale portata – bensì in un incontro in piazza Castille con un giornalista del Times of Malta. Lo stesso quotidiano fa riferimento ad “alcune fonti” per specificare che sarebbero in tutto sei le persone ad essere finite in manette in merito alla vicenda.
La droga, parte della quale sarebbe ora stata recuperata, era stata sequestrata lo scorso giugno al Malta Freeport e custodita in un container su ordine del tribunale che sta ancora conducendo le indagini. Tuttavia, tra sabato e domenica notte, dei ladri hanno fatto irruzione nel deposito delle Forze Armate maltesi (AFM), sorvegliato e controllato da telecamere di sicurezza, portandosi via l’ingente quantitativo di stupefacenti senza che nessuno se ne accorgesse se non nel corso di una ricognizione di routine.
Secondo quanto riferito dall’avvocato Jason Azzopardi, i malviventi avrebbero riposto la droga all’interno di alcuni sacchi caricati a bordo di un’auto Skoda, fuggendo attraverso una stradina secondaria. La polizia o il Ministero, come detto, non hanno ancora confermato ufficialmente questi dettagli, ma l’inchiesta è in corso sotto la direzione del magistrato Antoine Agius Bonnici.
L’episodio ha inevitabilmente scatenato un vero e proprio terremoto politico. Il comandante delle Forze Armate, il brigadiere Clinton O’Neill, è stato sospeso temporaneamente dall’incarico, mentre il ministro ha offerto le proprie dimissioni al Premier Robert Abela, che le ha però respinte, difendendo invece l’operato compiuto dallo stesso Camilleri.
Il Consiglio dei Ministri ha espresso piena fiducia verso il ministro dell’Interno, elogiando a sua volta «la correttezza e l’integrità dimostrata finora, anche in questo caso particolare» e ribadendo il sostegno alla sua permanenza in carica.
Di diverso avviso l’opposizione, che ne ha chiesto le immediate dimissioni oltre a un dibattito parlamentare urgente per fare luce sulla vicenda e sulle falle nella sicurezza. Lo stesso ha fatto l’Ong anticorruzione Repubblika. Parallelamente, il Primo Ministro Abela ha annunciato l’avvio di un’inchiesta amministrativa indipendente, affidata all’ex giudice Geoffrey Valenzia, per chiarire eventuali responsabilità e negligenze.
(photo credits: Google Maps)
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