«Daphne era per tutti esempio di rettitudine e di indipendenza, coraggiosa di quella particolare autonomia che può essere sovente ed erroneamente scambiata per solitudine o, peggio ancora, per presunzione» scrive così Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, nella lettera redatta in occasione del sesto anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia e indirizzata al presidente della Ong Repubblika, Robert Aquilina, alla famiglia della giornalista scomparsa e a tutti coloro che lottano contro le mafie.
Falcone sottolinea poi come il diritto all’informazione sia «imprescindibile in una società davvero moderna, indispensabile per il progresso civile di una comunità», pertanto colpendo Caruana Galizia, «è stato tentato un colpo di Stato culturale, cercando nella paura e nella violenza le alleanze più significative per coloro che hanno a cuore particolari ed egoistici interessi».
La lettera elogia poi l’impegno di Repubblika e della famiglia della giornalista assassinata nel mantenere viva la memoria della «moderna eroina maltese», da sostenere «proseguendo un cammino di promozione della cultura della legalità che ci vede e vedrà alleati».
Un’alleanza, quella tra le due realtà, sugellata lunedì mattina da Alessandro de Lisi, curatore generale della Fondazione Falcone e Robert Aquilina, a capo della Ong Repubblika, e che si concretizzerà nell’allestimento di un’area dedicata a Daphne Caruana Galizia all’interno degli spazi del “Museo del Presente” dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, che sarà inaugurato il prossimo anno nelle sedi di Palermo, Roma e Bolzano.
«Qui Daphne Caruana Galizia verrà ricordata in modo permanente» ha commentato Maria Falcone.
Senza dimenticare l’opera d’arte “Il Risorto da combattimento” dell’artista italiano Gerald Moroder, realizzata con i resti della strage di Capaci, che sarà “prestata” a Malta ancora per un anno, esposta in Pjazza Balluta a St. Julian’s, grazie alla collaborazione tra le varie parti.
Tornando alla lettera, ricordando il lavoro compiuto da Caruana Galizia, Maria Falcone ha inoltre sottolineato l’importanza cruciale delle indagini finanziarie, portate avanti con priorità da Giovanni Falcone. Indagini che, seppur molto complesse, sono fondamentali «per individuare la perseverante presenza degli interessi mafiosi in un territorio, cosa che oggi appare come assolutamente attuale anche a Malta».
Per questa ragione la Fondazione Falcone ha deciso di condividere con Repubblika il «patrimonio civile» raccolto nei trent’anni trascorsi parlando nelle scuole, incontrando i giovani, gli imprenditori e i media, spesi «nella costruzione di un modello di società coraggiosa e attenta», con l’obiettivo di «chiedere alle istituzioni europee sostegno e lucidità», «costituendo con un’apposita direttiva il reato di associazione mafiosa a livello comunitario, senza altri indugi».