L’esercizio finanziario del 2018 si è concluso con un avanzo di 250,8 milioni di euro per le casse dello Stato.
I numeri, pubblicati dall’ufficio nazionale di statistica (NSO) e ripresi dal quotidiano on-line in lingua inglese Malta Today, comprendono tutte le finanze pubbliche, incluso il Fondo nazionale sociale e per lo sviluppo (NDSF), che è finanziato per il 70% dagli introiti derivanti dalla vendita della cittadinanza maltese attraverso il programma IIP.
Secondo l’NSO, il NDSF ha registrato un avanzo di 133,7 milioni di euro: di gran lunga il maggior contributo da un’agenzia esterna al Governo.
Tuttavia, i numeri complessivi mostrano che il Paese avrebbe comunque registrato un’eccedenza, anche senza i fondi IIP.
L’NSO ha dichiarato che Malta ha registrato un avanzo del 2% del PIL nel 2018, in calo rispetto al 3,4% dell’anno precedente. Un successo, considerati gli ultimi tre anni di eccedenza e gli obiettivi fissati dai criteri di Maastricht, secondo i quali i paesi della zona euro dovrebbero puntare a un disavanzo inferiore al 3%.
Le spese si sono attestate al 36,8% del PIL, con un aumento in termini percentuali, mentre le entrate sono scese al 38,8% del PIL dal 39,2%.
Il debito pubblico è stato ridotto di 17,8 milioni di euro e si è attestato a 5,66 miliardi di euro. Il rapporto debito/PIL si è attestato al 46%, in calo rispetto al 50,2% del 2017.
Sempre i criteri di Maastricht hanno fissato un indice di riferimento del 60% per il debito: Malta è andata al di sotto di tale limite già nel 2015.
Secondo Eurostat, infine, Malta è stata tra i primi tre paesi dell’UE con i migliori risultati in termini di avanzo di bilancio, preceduta solto da Lussemburgo e Bulgaria.