La Daphne Caruana Galizia Foundation ha espresso serie preoccupazioni alla luce delle indagini su Svetlana Muscat, ex produttrice e presentatrice di One Productions Ltd, recentemente posta in congedo forzato dal suo ruolo di capo della strategia presso l’Agenzia dei Servizi Correzionali. Muscat è accusata di aver facilitato incontri illeciti tra Yorgen Fenech e altri uomini d’affari nel suo ufficio all’interno del Corradino.
In una nota, la Fondazione ha comunicato di aver incaricato i propri avvocati di contattare il Commissario di Polizia, il Ministero degli Affari Interni e le autorità carcerarie per chiedere chiarimenti sulla nomina di Muscat, attualmente libera su cauzione, e sui metodi che hanno permesso tali incontri illeciti con Fenech mentre si trovava in custodia preventiva in attesa del processo per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.
«Nella migliore delle ipotesi la nomina di Muscat riflette una grave mancanza di meritocrazia nel servizio pubblico maltese, nella peggiore invece, evidenzia un’infiltrazione del crimine all’interno di strutture che dovrebbero prevenirlo», si legge nel comunicato dai toni accesi.
La situazione è ulteriormente aggravata considerato il ruolo di Muscat, che prevedeva contatti con individui in custodia per crimini gravi; a questo proposito, la Fondazione ha anche osservato che la donna in passato aveva anche gestito società legate alla truffa OneCoin di Ruja Ignatova e ricevuto nomine in diverse aziende collegate a Iosif Galea, sotto accusa per crimini finanziari. Questi precedenti, spiega la Fondazione, avrebbero dovuto escluderla da qualsiasi ruolo all’interno della Correctional Services Agency.
La nomina di Muscat, conclude la nota, rappresenta un abuso del servizio pubblico per favorire i dipendenti di One e altri enti legati al Partito Laburista a discapito dell’interesse pubblico, minando la stabilità del sistema carcerario e sottolineando ancora una volta l’urgenza di una riforma per ripristinare meritocrazia e trasparenza nel servizio pubblico.