Nel discorso del Primo Ministro Robert Abela in seguito alla pubblicazione del rapporto finale dell’inchiesta pubblica sulla tragedia di Kordin in cui ha perso la vita il giovane Jean Paul Sofia, è emersa una serie di iniziative e azioni volte a affrontare le numerose lacune nel settore edilizio maltese.
«È chiaro che il settore delle costruzioni debba innalzare i suoi standard per soddisfare le aspettative di tutti i cittadini oggi. Abbiamo fatto molto, ma c’è ancora molto da fare» ha dichiarato Abela, aggiungendo che, come afferma l’indagine, «dobbiamo migliorare cinquant’anni di mentalità sbagliata che ha indebolito il settore e ha fatto sì che ci fosse una mancanza di regolamentazione».
«Vogliamo un cambiamento radicale nella mentalità» ha continuato il Primo Ministro, aggiungendo che «Chiunque può lavorare, ma ci vogliono standard più elevati e una regolamentazione che rispetti tutti i cittadini, tenendo conto della salute e della sicurezza dei lavoratori».
Abela ha annunciato la creazione di un sottocomitato del Gabinetto, coordinato dal Segretario generale Glenn Micallef, con l’incarico di implementare le raccomandazioni chiave del rapporto. Si tratta dello stesso modello utilizzato durante la pandemia e per far uscire Malta dalla greylist e «siccome ha già funzionato, continueremo a utilizzarlo».
A fronte delle dichiarazioni, il Premier ha delineato cinque azioni “immediate e prioritarie” da intraprendere rapidamente sulla base di quanto suggerito nell’inchiesta pubblica.
In prima battuta, c’è il dovere di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, in particolare di quelli “colpiti” dalle irregolarità dell’industria edilizia. A tal fine, Abela ha fatto sapere che organizzerà dei colloqui con l’Ufficio del difensore civico (Ombudsman) affinché il Commissario per l’Ambiente e la Pianificazione, Alan Saliba, possa divenire un riferimento nonché portavoce dei cittadini che affrontano le difficoltà che il settore edilizio può generare, soprattutto nei casi di cantieri non a norma.
In secondo luogo, si passa al rafforzamento dell’enforcement, e alla necessità di mettere in campo maggiori misure di controllo e applicazione dei regolamenti del comparto edilizio, con la creazione di una sezione centralizzata che sovraintenda l’intero settore delle costruzioni, «perché è evidente che, nonostante negli ultimi anni abbiamo incrementato gli investimenti nell’enforcement, dobbiamo fare molto di più».
Parallelamente verrà istituito un servizio di assistenza specializzato nel settore edile. «Non possiamo più tollerare situazioni in cui una persona che sta affrontando disagi causati dai lavori di costruzione debba fare appello a un’altra autorità» ha aggiunto Abela, dichiarando che sarà lo stesso call centre che raccoglierà le segnalazioni e si occuperà di direzionarle ai settori di riferimento.
Il Premier ha poi menzionato la nuova legge sulla sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro che andrà a correggere e rafforzare tutte le falle sistematiche attualmente presenti. Il processo di consultazione è già stato avviato, pertanto dovrebbe divenire realtà entro la prossima estate.
In quarta istanza, verrà eliminata «ogni distinzione tra una costruzione autonoma e terzi edifici nelle vicinanze». Sebbene il comunicato in lingua maltese non renda ben comprensibile la traduzione di questo punto, Abela ha dichiarato che «le azioni già intraprese (in questo senso) sono una prova che stiamo già adottando procedure investigative e che stiamo già intraprendendo le misure necessarie».
L’ultimo punto riguarda l’assegnazione dei terreni. A tal proposito, verrà condotto un audit sulle modalità con le quali oggi vengono assegnati i terreni demaniali.
Il Primo Ministro ha infine ribadito la necessità di un cambiamento radicale nella mentalità del settore delle costruzioni. Questo comprende un impegno per migliorare gli standard complessivi e rivedere la regolamentazione esistente. L’obiettivo è creare un settore che operi rispettando i diritti e la sicurezza di tutti i cittadini.
«L’efficacia delle azioni che ora intraprenderà il governo sarà valutata dalla popolazione» ha concluso Abela, enfatizzando l’importanza della partecipazione pubblica nel monitorare e supervisionare l’implementazione di tali misure.