Il lavoro a Malta certo non manca, ma nonostante tutto l’anno prossimo potrebbero invece mancare i lavoratori: ben duemila secondo il responsabile di JobsPlus, Clyde Caruana. Il rischio per l’economia maltese è di perdere circa 60 milioni di euro.
I dati sono stati forniti da Caruana durante la conferenza annuale di EY Malta (Ernst & Young Global Limited) seguendo uno studio della Big Four Ernst & Young, che ha effettuato un’indagine inerente l’attrattività di Malta verso gli investitori stranieri.
Scendendo nei particolari dello studio, si evidenzia la cronica mancanza di personale qualificato per le posizioni ricercate dalle aziende: più di un terzo di quelle interpellate ha dichiarato di non riuscire a trovare personale idoneo, e due terzi che questo problema è di intralcio per i loro piani di espansione aziendale.
Le aziende che hanno partecipato all’indagine hanno sottolineato che Malta dovrebbe impegnarsi a sviluppare il campo della formazione di personale specializzato, per colmare questo gap di posti di lavoro. Questo è essenziale per poter rimanere appetibile agli investimenti di grandi aziende internazionali.
Questo punto di vista è stato confermato dai dati forniti da Caruana, infatti l’anno scorso su 11.000 posti di lavoro, solo 2.500 sono stati occupati da maltesi. L’aumento dei posti di lavoro nel 2018 è al momento attestato al 12%.
Secondo i dati di una ricerca di JobsPlus, il 70% degli stranieri ha soggiornato a Malta per un anno, questa percentuale scende inesorabilmente a 45% al secondo anno, e al 29% al terzo anno.
Questa emorragia è anche ad imputare ad un buon numero di lavoratori stranieri senza alcuna qualifica, le cui paghe sono molto basse e non in grado di poter mantenere un dignitoso tenore di vita; al momento infatti un lavoratore full-time con uno stipendio base (minimum wage), non può affittare un appartamento, ma deve ricorrere alla condivisione di un immobile se non addirittura di una stanza.
In merito ai cittadini maltesi in età da lavoro (6-64 ani) il numero è destinato a scendere a causa del calo demografico, entro il 2035 si ridurranno di circa 20.000 unità.