Partita malissimo, la vicenda dei cinque ragazzi italiani fuggiti dal ristorante senza pagare il conto è però riuscita a concludersi in fretta, soprattutto assumendo persino una piega “nobile”, sicuramente l’unica alla quale gli stessi giovani dovrebbero ispirarsi e trarre esempio.
Sì, perché è stato proprio il padre di uno di loro, un cittadino ragusano che, riconoscendo il figlio nel gruppetto che lo scorso venerdì pomeriggio ha pranzato nel ristorante italiano Pasta & Co di Msida fuggendo senza pagare quanto consumato, ha scelto di farsi avanti con Bertrand e Giacomo, i proprietari del posto, offrendosi di pagare i 100 euro del conto.
Ed è stato a quel punto che i gestori hanno deciso di dare “un senso” alla vicenda tramutando il vigliacco gesto subito in qualcosa di utile, soprattutto al prossimo, scegliendo quindi di destinare la somma in beneficenza ad Arka, una organizzazione non governativa con sede a Gozo che si occupa di supportare le persone diversamente abili.
Una generosità che ha ricevuto una replica altrettanto “nobile”, quella del padre del ragazzo, che ha deciso di bonificare lui stesso alla fondazione l’importo del conto aggiungendoci altri soldi fino ad arrivare a 250 euro.
Bertrand e Giacomo si sono detti «Molto contenti che questa vicenda si sia conclusa con questo inaspettato epilogo», congratulandosi con il padre del ragazzo per essersi fatto avanti ed aver chiesto scusa, con serietà e gentilezza.
A far eco al gesto di generosità c’è stato anche il buon cuore di un Cavaliere dell’Ordine di Malta residente in provincia di Ragusa – ci riferiscono i gestori del Pasta & Co -, che venuto a conoscenza della vicenda, si era offerto di pagare di suo pugno il conto dei “fuggitivi”, ma per fortuna non ce n’è stato bisogno.
I giovani erano stati immortalati nelle foto delle telecamere a circuito chiuso del ristorante di Msida, circolate poi sui principali media maltesi ed italiani, un po’ come accaduto un paio di settimane fa a Berat in Albania, dove un altro gruppetto di italiani in vacanza è scappato da un ristorante senza pagare il conto. In quel caso, era però intervenuta la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ordinò all’Ambasciata italiana in Albania di pagare la somma del pasto, saldata con le proprie tasche.