Il tanto atteso progetto “Msida Creek” proposto da Infrastructure Malta (IM), destinato a ridefinire in modo significativo sia il paesaggio urbano sia la rete stradale tra Msida, Sa Maison, Valletta, Gzira, Sliema e Ta’ Xbiex è sempre più vicino all’approvazione.
La Planning Authority ha infatti fissato per il 12 ottobre la data in cui il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi sul destino dell’ambizioso progetto mentre, in parallelo, Infrastructure Malta ha annunciato di aver pubblicato la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori che dovranno essere completati in due anni e che dovranno includere un periodo completo di operazioni e manutenzione di 10 anni.
Il “Msida Creek Project” ha subito una profonda modifica nel 2022, con una riprogettazione che è stata decisa dopo le forti proteste dei residenti e di alcune Ong, secondo i quali si sarebbe andati a peggiorare i disagi con infrastrutture non necessarie, e anzi dannose per il traffico già difficoltoso nell’area, con conseguente aumento dell’inquinamento.
Entrando nel dettaglio, oltre il 60% delle opere si concentrerà sugli spazi pubblici all’aperto, tra cui una nuova piazza che si estenderà per circa 2.200 metri quadrati davanti alla chiesa Parrocchiale di Msida, oltre alla realizzazione di un canale lungo 300 metri, pensato per risolvere i problemi di allagamento di cui soffre la località, e che andrà a scaricare in mare l’acqua in eccesso.
Non solo: nelle intenzioni di Transport Malta anche il trasporto pubblico sarà migliorato lungo il percorso oggetto degli interventi, e saranno costruiti ampi marciapiedi lungo una nuova pista pedonale e ciclabile, separata sul lungomare. Ci sarà anche spazio per il verde, con la zona circostante il monumento dei Lavoratori che verrà convertita in un’area verde pubblica. Spazio anche alla sostenibilità, con la costruzione di un grande parcheggio coperto dotato di un impianto fotovoltaico da 80kWp.
Tutte buone intenzioni che però non trovano il consenso di Rota, Ong impegnata a promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, secondo cui gli sforzi fatti da IM per modificare il progetto non sono sufficienti. Nello specifico, in un comunicato stampa, la Ong afferma che mancherebbero numerosi collegamenti diretti per i ciclisti, con alcuni attraversamenti che sarebbero pericolosi per questi ultimi.
«Pur riconoscendo gli sforzi compiuti per migliorare la progettazione sin dai primi incontri con Infrastructure Malta – si legge nella nota – pensiamo che le carenze per chi usa la bicicletta siano rimaste irrisolte».
Le maggiori criticità rilevate da Rota sono l’assenza di un collegamento diretto per i ciclisti che si spostano tra Pietà e Birkirkara, rendendo gli spostamenti pericolosi. Anche la realizzazione di un solo cavalcavia, per come è stato pensato, potrebbe limitare l’accessibilità per chi si muove con mezzi ecologici, come appunto la bicicletta, segnalando già la mancanza di un collegamento diretto tra la strada che porta allo Skate Park e l’università.
La Ong ha anche sostenuto che sono presenti percorsi inadeguati per dirigersi a Valletta, ovvero strade non dirette e con curve strette, che portano alla luce la necessità di un ponte dedicato per colmare questa significativa lacuna nell’infrastruttura ciclistica.
A fronte di questi e altri problemi rilevati, Rota ha chiesto a IM di modificare nuovamente il progetto “Msida Creek”, dando la priorità alla «creazione di una rete stradale completa e inclusiva, che soddisfi le esigenze di tutti gli utenti della strada e promuovendo modalità di trasporto sostenibili, dando alle persone la possibilità di scegliere come muoversi, senza compromettere la loro sicurezza».