Moviment Graffitti si schiera contro la cultura del “prima le automobili, poi tutti gli altri”, a suo dire sempre più di moda a Malta. La Ong ha infatti criticato aspramente l’atteggiamento del governo sul tema della viabilità riguardante il nuovo svincolo di Paceville nei pressi dell’incrocio tra Swieqi e St. Julian’s, i cui rendering avrebbero fatto emergere numerose criticità, che di fatto non migliorerebbero il traffico nella zona. Per questo motivo gli attivisti chiedono alle autorità di rivedere i propri piani, mettendo mano ai disegni del nuovo svincolo, la cui realizzazione costerà tra i 40 e i 50 milioni di euro di fondi pubblici.
«Questo progetto non snellirà il traffico e non soddisferà le esigenze di nessuno, tranne che per gli automobilisti. Non è prevista alcuna corsia preferenziale per gli autobus, con pochissime zone dedicate a ciclisti e pedoni».
Secondo la Ong si tratta di un’occasione sprecata per migliorare la mobilità di chi non si sposta in automobile. Sono infatti quattro le corsie dedicate alle vetture, a dimostrazione che lo spazio per intervenire in altri modi non sarebbe mancato. Una scelta che potrebbe potenzialmente scontentare metà della popolazione locale. Sempre stando a Moviment Graffitti, solo il 52% della popolazione avrebbe la patente, un chiaro segno che l’arcipelago ha bisogno di nuove infrastrutture dedicate anche a mezzi di trasporto alternativi.
«Il nostro attuale modello di trasporto non solo è incredibilmente inefficiente – ha continuato la Ong – ma anche gravemente ingiusto. La priorità è sempre data alle automobili rispetto a tutti gli altri mezzi di trasporto, e quindi ai bisogni di alcune persone rispetto ad altre. È del tutto inaccettabile che questi piani non prevedano alcuna misura per chi dipende dai trasporti pubblici, oltre a pochissime misure per pedoni e ciclisti».
Gli attivisti hanno rincarato la dose, affermando che il progetto userà fondi pubblici per facilitare gli affari degli imprenditori immobiliari. La congettura è semplice: il nuovo svincolo servirà per migliorare il traffico dei nuovi insediamenti della zona, come la “Mercury Tower” di Joseph Portelli e la torre “PX Lettings”. Di conseguenza, la Ong accusa il governo di utilizzare i soldi dei cittadini per “fare un favore” ai costruttori che hanno investito milioni di euro in quell’area.
«Il governo non dovrebbe essere legato agli interessi commerciali e ai problemi di traffico delle zone interessate, utilizzando i soldi dei contribuenti per soddisfare le esigenze. È una cosa oscena. Esortiamo le autorità a ridisegnare il progetto con giustizia ed equità».
In sostanza, gli attivisti chiedono a gran voce un progetto nuovo e ambizioso, che guardi al futuro e supporti chi si sposta con metodi sostenibili, come la bicicletta, a piedi o con altri mezzi alternativi rispetto all’automobile, sempre al centro dei pensieri del governo.
«Un approccio efficace alla gestione del traffico – conclude il comunicato – richiede che si guardi al trasporto pubblico, agli spostamenti a piedi e in bicicletta. Ci auguriamo che vengano accolte le preoccupazioni e i suggerimenti delle persone, e che tutto venga preso seriamente in considerazione».