Sono ore calde per Mosta e gli “interminabili” lavori stradali lungo la vita principale della cittadina che, nella giornata di lunedì, hanno portato sette attività commerciali della zona ad avviare un’azione legale ai danni di Infrastructure Malta, Transport Malta, Carmen Vella Limited, Malta Tourism Authority, il Comune ed il sindaco Christopher Grech.
L’istanza sarebbe stata siglata il 17 marzo scorso da dodici querelanti, presentata alla prima sezione del Tribunale civile per chiedere un risarcimento per i danni e perdita di guadagno che sostengono di aver subito a causa dei lavori stradali, iniziati nel novembre 2020, ed articolati in un tratto della Triq il-Kbira, la via che si estende dalla zona di Ta’ Qali alla piazza centrale di Mosta.
L’accusa rivolta alle autorità, secondo le parti offese, sarebbe quella di aver avvallato la decisione di avviare opere infrastrutturali senza alcuna “programmazione logica o ben definita”, con lavori eseguiti in maniera “negligente e scandente” e lamentando inoltre di aver subito una sostanziale perdita di guadagni, congiuntamente a numerosi danni, come conseguenza dei cantieri iniziati tre anni fa – “a causa della totale mancanza di pianificazione dei lavori infrastrutturali che hanno portato la strada ad essere scavata due volte” – sostengono i querelanti.
Infatti, secondo i rapporti riportati dai media locali, la lamentela dei querelanti si sarebbe verificata nell’agosto 2022 quando, nonostante la strada fosse appena stata asfaltata in occasione della festa di Santa Marija, gli operai avrebbero dovuto riscavare a causa delle forti piogge che si erano abbattute danneggiando gravemente il manto stradale appena realizzato.
Non è tutto. Infatti, l’anno scorso, i proprietari delle attività commerciali avevano già presentato inutilmente reclamo alle autorità giudiziarie, a causa del danneggiamento di alcuni punti vendita della zona danneggiati dalla coltre di polvere e detriti sollevati dai cantieri, mentre altri denunciavano la rottura di piastrelle e di vetrine. Addirittura uno dei negozianti che hanno deciso di tentare causa avrebbe subito un allagamento con acque reflue del proprio negozio dopo che gli operai avevano staccato i canali di scolo della strada.
A far imbufalire gli imprenditori di Mosta e propendere per le vie legali è stata la discutibile organizzazione dei lavori, con i querelanti che hanno chiesto spiegazione sulle motivazioni che avrebbero portato le autorità ad impiegare solamente due o tre operai per un progetto di una tale rilevanza, affermando come a questo aspetto siano imputabili i numerosi ritardi o la gestione ed esecuzione dei lavori “in modo dilettantesco e negligente”.
D’altro canto, a parziale sostegno dei rancori delle attività commerciali, nel triennio di lavori si sarebbe evidenziata a più riprese una totale assenza di un piano di adeguamento della viabilità con effetti riscontrabili sull’aumento del traffico, in particolare durante le ore di punta, o di un’eventuale piano di emergenza nel caso i cantieri dovessero protrarsi, come accaduto, per una durata più lunga del previsto.
Durante l’atto giurato depositato presso la prima aula del Tribunale Civile, gli imprenditori hanno a più riprese evidenziato come, nonostante abbiano tentato ripetutamente di chiedere un risarcimento, avrebbero visto le loro richieste alle autorità cadere inevitabilmente ed inspiegabilmente nel vuoto, chiamando in causa anche il sindaco Christopher Grech reo, secondo due dei proprietari delle attività, di averli scherniti quando si erano recati da lui per lamentarsi dei danni subiti.
Per questa ragione, a fronte degli ingenti danni denunciati, l’istanza è volta a richiedere un risarcimento e la condanna delle autorità, chiedendo anche il rimborso delle spese giudiziarie per le azioni legali intraprese nel maggio e nel settembre 2022.