Secondo un rapporto UE, Malta ha registrato il più grande incremento di decessi stradali nel 2016, che sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. Tra i piani del Governo il rifacimento del manto stradale di tutte le strade del Paese.
L’undicesimo Road Safety Performance Index, rapporto del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (ETSC), ha evidenziato come 15 dei 32 paesi considerati hanno registrato un calo del numero dei morti sulle strade nel 2016 rispetto al 2015, con Lituania e Cipro che guidano il gruppo.
Il numero delle vittime della strada è invece salito in 15 paesi, registrando uno stallo in due. L’incremento maggiore nel numero delle vittime si è registrato a Malta (100%), seguita dalla Danimarca (+19%), dall’Irlanda (+16%) e dalla Norvegia (+15%).
Il rapporto sottolinea anche come il numero assoluto dei morti a Malta sia molto basso e quindi soggetto ad oscillazioni sostanziali. A Malta infatti si passa dai 15 morti del 2010, ai 9 del 2012, subito raddoppiati l’anno dopo, con 18 vittime. Erano poi 11 nel 2015 e il doppio, ben 22, nel 2016.
Per quanto riguarda i decessi per numero di abitanti, nel 2010 Malta aveva fatto registrare 36 morti ogni milione di abitanti, rispetto alla media UE di 63. Tuttavia, nel 2016 il numero è salito fino a 51 morti per milione di abitanti, che corrisponde esattamente alla media UE.
Nel rapporto, l’ETSC ha chiesto agli stati membri un impegno politico per migliorare la situazione, visti gli scarsi progressi in materia. Nel caso di Malta, ad aggravare la situazione c’è la critica condizione del manto stradale della maggior parte delle strade del paese.
Non a caso il ministero delle Infrastrutture, guidato da Ian Borg, ha esposto qualche giorno fa il complesso piano per la completa riasfaltatura di tutte le strade di Malta. Si tratta di un ambizioso progetto da 700 milioni di euro in sette anni che è stato uno dei punti forza della campagna elettorale del Partito Laburista.
Un portavoce del ministero ha dichiarato che nella fase iniziale del progetto verrà data priorità a 170 strade in zone residenziali mai fino ad ora riasfaltate. L’impegno del Governo è di chiudere questa prima fase nell’arco di tre anni, con un ritmo di 60 strade all’anno.
Tra le altre cose questo significa che i consigli locali (municipalità) non saranno più direttamente responsabili per l’asfaltatura delle strade ma solo della loro manutenzione. I lavori verranno eseguiti secondo un ordine di priorità dato sia dallo stato delle strade, che dal numero di famiglie ed imprese direttamente interessate alle strade stesse.