L’annuncio dell’addio ai monopattini elettrici a noleggio a partire dal marzo del prossimo anno non è piaciuto proprio a tutti. O, meglio, diciamo che una decisione così drastica e senza mezzi termini non è stata accolta con pieno entusiasmo da chi da sempre sostiene la necessità di adottare mezzi di trasporto alternativi alla macchina.
Tra questi figura Rota, la Ong che promuove l’utilizzo della bicicletta in sostituzione alle auto e che, pur riconoscendo i limiti ed i rischi per i pedoni rappresentati dall’attuale sistema di noleggio dei monopattini elettrici, ha espresso totale disappunto per la netta presa di posizione del governo reo, secondo l’organizzazione, di «una mancanza di visione politica e alla scarsa volontà di regolamentare la micromobilità condivisa».
Il problema delle soste selvagge sui marciapiedi e dei numerosi rischi ad esso connessi sarebbero quindi sì causati da utenti indisciplinati, ma spesso costretti ad infrangere la legge a causa dell’assenza di infrastrutture sicure, come corsie riservate e punti di riconsegna dedicati ai mezzi noleggiati.
Tutto ciò dovuto, «ad un’infrastruttura locale che ha sempre dato priorità alle automobili a discapito delle altre modalità di trasporto e della sicurezza dei pedoni» continua Rota, ribadendo la necessità di costruire marciapiedi più ampi, garantendo un’illuminazione stradale adeguata ed attraversamenti pedonali più frequenti e, inoltre, revocando tutte le patenti di guida ottenute illegalmente.
«Dovremmo utilizzare meglio i nostri limitati spazi pubblici» sottolinea la Ong, ricordando come inizialmente le autorità avessero promesso dei parcheggi dedicati ai monopattini elettrici, ma che in realtà non sono mai stati concretizzati. «Si tratta di una soluzione collaudata e utilizzata nelle città di tutto il mondo, che avrebbe potuto affrontare subito il problema dei parcheggi irregolari» ma, purtroppo, a causa della «mancanza di volontà politica, il problema già esistente dell’accessibilità dei marciapiedi si è ulteriormente aggravato creando fastidio ai cittadini che hanno poi mal percepito i vantaggi della micromobilità».
Rota ha poi evidenziato come negli ultimi 15 mesi Malta abbia perso la maggior parte delle opzioni di micromobilità disponibili (vedi l’addio di Netbike e GoTo), etichettando quindi come una «scelta nella direzione sbagliata» il divieto di noleggiare mezzi di trasporto comodi e “green” che, di fatto, chiudono l’opportunità ai cittadini di scegliere mezzi di trasporto alternativi alla macchina.
PN: «Governo ha ceduto alle pressioni dell’opinione pubblica e del Partito nazionalista»
Sulla questione è arrivata anche la replica del partito all’opposizione che ha sottolineato come l’azione di contrastare i pericoli ed i disagi creati dai monopattini elettrici abbia rappresentato un «passo avanti» dopo tanti anni di solleciti nel trovare soluzioni al riguardo.
Tuttavia, il divieto di noleggio di monopattini elettrici «dimostra anche che il governo non è riuscito a far rispettare le norme sull’uso degli stessi mezzi offrendo protezione e sicurezza», pertanto lo stesso governo «ha ammesso che non è stato in grado di trovare un adeguato equilibrio tra gli interessi e i bisogni della gente».