“Vietato ai minori di 18 anni”. Non stiamo parlando di un night club, una sala scommesse o un negozio di articoli per adulti. A decidere di interdire l’ingresso al proprio locale ai minorenni sono stati infatti i gestori di un piccolo bar bistro situato a Mgarr.
Il motivo sarebbe la troppa “vivacità” di alcuni bambini, accoppiata con la presunta maleducazione dei genitori, noncuranti dei comportamenti indisciplinati dei propri figli all’interno del locale. A spiegare nei dettagli i motivi di tale scelta ci ha pensato proprio la direzione del ristorante Bohini, tramite la propria pagina Facebook:
«Non è stata una decisione facile da prendere, ci abbiamo riflesso e discusso molto. Siamo consapevoli che non è giusto generalizzare, ma purtroppo quando si affrontano questioni come questa, il buono deve sempre soffrire con il cattivo» si legge sul social.
La spiegazione continua facendo riferimento alle esigue dimensioni del locale, che non permetterebbero una serena convivenza tra persone adulte, camerieri e bambini “lasciati incustoditi”: «Chiunque sia stato da noi, può confermare che si tratta di un locale molto piccolo, con soli 14 tavoli e un’area limitata. Per questo motivo è capitato che i bambini venissero lasciati incustoditi e scorrazzassero ovunque. Questo è un pericolo sia per il nostro personale che cerca di svolgere il proprio lavoro, sia per i bambini stessi. Inoltre, ciò tende a infastidire gli altri clienti che vengono a trovarci e amano la pace e la tranquillità».
Come già anticipato, a monte del provvedimento ci sarebbero anche alcuni episodi di mancanza di rispetto da parte dei genitori dei bambini, come spiega ancora il post su Facebook: «Un altro motivo per cui è stato necessario prendere questa decisione è la mancanza di rispetto quando abbiamo cercato di confrontarci con i genitori. Alcuni capiscono e si spostano volentieri fuori dal locale in un’area meno frequentata. Altri hanno invece scritto recensioni false, parlando male di noi a livello personale ed insultandoci per il nostro orientamento sessuale».
I gestori terminano affermando che quanto deciso non può piacere a tutti, confermando però di essere intenzionati a preservare un ambiente accogliente e tranquillo. Ovviamente, quanto scritto sul social ha scatenato in poco tempo un fiume di commenti, divisi tra chi sostiene la strada intrapresa dai titolari, e chi la condanna fermamente.
«Ottima decisione. Verrò a trovarvi appena posso!» scrive un utente su Facebook, al quale fa eco un altro: «Sono sicuro che non è stata una decisione facile da prendere, e per questo vi ammiro. Non vedo l’ora di tornare da voi». Altri invece hanno reagito affermando di preferire «Il rumore di un bambino a quello di un adulto che sforna linguaggi scurrili e sciocchezze. Ognuno alle proprie decisioni, buona fortuna lo stesso», e poi ancora: «È “il tuo Café”, e le regole le fai tu. Mi sembra che tu abbia esagerato! Capirei se fosse stato un ristorante di fascia alta e raffinata, ma un Café? E diciamocelo, certi bambini sono più educati di certi maggiorenni, quindi caccerete fuori anche gli adulti se non permettono ad altri clienti una “esperienza tranquilla”?».
A conti fatti, la notizia ha diviso equamente i potenziali clienti, tra estimatori e detrattori. Con i nuovi clienti che andranno godersi un po’ della tranquillità promessa e vecchi avventori che sceglieranno altri locali da frequentare.