Dopo quasi un anno dal maxi sequestro di Gozo, un’irruzione della polizia all’interno di una proprietà di Ghaxaq ha portato alla luce quella che si è rivelata essere uno dei più grandi giri d’affari illegale di esemplari di uccelli sequestrato a Malta negli ultimi anni.
L’indagine condotta dall’ONG tedesca Committee Against Bird Slaughter (CABS) in collaborazione con le forze dell’ordine maltesi ha guidato la polizia al maxi-sequestro di 136 esemplari vivi, 18 dei quali appartenenti a specie protette.
Le informazioni sono state consegnate all’Unità di protezione ambientale (EPU) che, insieme agli esperti dell’Unità di regolamentazione degli uccelli selvatici (WBRU) ha ispezionato il sito e sequestrato due set di grandi reti da cattura e un totale di 136 esemplari.
Tra gli uccelli vivi rinvenuti nel sito figurano 16 piro-piro culbianco, 16 piro-piro boscherecci, 16 piro-piro piccolo, 16 verdoni comuni, 13 corriere piccolo, 12 fanelli comuni, 9 gambecchi comuni, 9 lucherini, 8 fringuelli, 5 corrieri grossi, 5 serinus, 3 cavalieri d’Italia, 2 passeri, 2 gambecchi nani, 1 cardellino, 1 cutrettola gialla, 1 pispola dalla gola rossa e 1 pantana comune.
Tra gli esemplari meno fortunati, otto trampolieri non ce l’hanno fatta e sono morti a causa delle terribili condizioni in cui erano costretti, mentre altri sei sono stati considerati troppo malati per essere reintegrati in natura e, pertanto, devono prima intraprendere le cure riabilitative.
Diversi volatili imprigionati nel centro di Ghaxaq conservavano segni di abusi, a partire dal taglio delle remiganti fino alla presenza di feci sugli arti inferiori a causa delle condizioni in cui erano mantenuti rendendo impossibile, al momento, liberarli.
Tutti gli animali sono stati ispezionati da un veterinario prima di essere rilasciati nella Riserva Naturale di Ghadira che ha così messo fine alla prigionia dei volatili catturati illegalmente e su larga scala, senza porre alcuna distinzione tra specie in pericolo d’estinzione o esemplari comuni.
Non è tutto, infatti, sul luogo sono state rinvenute diversi strumenti di richiamo per uccelli e alcuni esemplari di airone cenerino imbalsamati, una specie a forte rischio d’estinzione che, ricordiamo, è dichiarata protetta dal 1992.
A seguito della triste scoperta, le forze dell’ordine hanno posto in stato d’arresto un uomo che, nei prossimi giorni, dovrebbe essere perseguito legalmente per cattura e possesso illegale di specie protette e, secondo alcuni funzionari del CABS, su di lui potrebbe ricadere anche il capo d’accusa di violazione e crudeltà sugli animali.
Intervenuti su luogo, gli esperti di BirdLife Malta hanno assistito le unità presenti nel disboscamento e nell’inanellamento di ogni uccello prima di procedere con il rilascio in natura, in modo da monitorare le sorti dei volatili liberata.
Il CABS ha ringraziato gli agenti di polizia e la WBRU per la collaborazione durante l’operazione di salvataggio degli esemplari, assicurando che la lotta ai siti di cattura illegali e al bracconaggio non si fermerà, in particolar modo ora che la stagione di caccia entrerà nel vivo.